Strage di Castelvolturno, per la prima volta contestata la finalità terroristica ad un agguato di camorra. La Squadra mobile della questura di Caserta ha notificato in carcere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per la strage di Castel Volturno emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di Giuseppe Setola, ritenuto il capo dell’ala stragista del clan camorristico dei Casalesi, nonchè di Alessandro Cirillo, Giovanni Letizia e Davide Granato, esponenti di rilievo dell’organizzazione. I quattro furono arrestati tempo addietro in circostanze diverse, perche’ accusati, tra l’altro, di associazione per delinquere di tipo camorristico, omicidi ed estorsioni.
Un ordinanza di custodia cautelare che contesta loro anche l’aggravante della finalità terroristica per la tentata strage di immigrati nell’agosto del 2008 e quella compiuta il 18 settembre, con 6 ghanesi uccisi e uno ferito gravemente, davanti alla bottega di una sartoia a Castelvolturno gestita da extracomunitari. Il reato di terrorismo era contemplato anche nei provvedimento di fermo eseguiti a carico del ‘gruppo di fuoco’ dei Casalesi, ma il Gip non lo considerò. L’accusa per tutti di strage con l’aggravante di avere agito con finalità terroristica.
Il gip di Napoli ha contestato l’aggravante della finalità terroristica delle stragi finalizzate a destare il panico nella popolazione, a generare paura e a incutere terrore nella collettività attraverso azioni criminose violente, eclatanti e indiscriminate, con l’obiettivo di minare la fiducia della cittadinanza nell’ordinamento costituito e indebolirne così le strutture. A questo proposito non era casuale neanche la scelta delle armi, da guerra, micidiali e comunque dotate di elevato potenziale offensivo.
L’ordinanza eseguita questa mattina dagli agenti della Squadra mobile di Caserta non è stata applicata a due dei protagonisti delle stragi: Oreste Spagnuolo e Antonio Alluce. Il primo, infatti, è divenuto collaboratore di giustizia mentre per il secondo questo tipo di imputazione gli fu già contestata al momento della sua cattura avvenuta a Villaricca (Napoli) il 7 novembre 2008 dopo un periodo di latitanza. Gli arrestati, oltre a rispondere delle due stragi, aggravate dagli omicidi e dalle gravissime lesioni provocate alle vittime sopravvissute, sono anche accusati di detenzione e porto delle numerose armi, comuni, da guerra e micidiali.