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Marano. La città festeggia San Castrese

Febbraio 942, febbraio 2012. Un viaggio nel tempo, due date accomunate da unico comune denominatore: il culto per il santo patrono della città, Castrese, il cui tesoro, dopo il ritrovamento avvenuto nei mesi scorsi nell’ipogeo dell’omonima chiesa, sarà esposto da domani e fino al 18 febbraio nei saloni di Palazzo Merolla. Un evento che gli organizzatori, l’assessorato alla Cultura del Comune e l’Ufficio liturgico per le arti e il tesoro di san Castrese, non esitano a definire di “portata storica”. Le prime testimonianze scritte sull’esistenza della più antica e importante chiesa del territorio risalgono al 10 febbraio del 942; nello stesso giorno, ma un millennio più tardi, come in un ideale continuum tra passato e presente, è stata inaugurata la mostra sul santo che – secondo la leggenda – avrebbe avuto origini africane. Ieri la presentazione dell’iniziativa, molto attesa dalla comunità, avvenuta nella sala conferenze del Palazzo della Cultura, a due passi insomma dalla chiesa in cui da secoli si venera il santo patrono. “Riportare alla luce e far conoscere alla popolazione la storia del nostro territorio è di fondamentale importanza – spiega l’assessore alla Cultura Gaetano Bonelli – Lavoreremo affinché iniziative del genere, che tendono a valorizzare le eccellenze storiche della nostra comunità, si realizzino sempre più spesso. Questa mostra è un evento storico per la città, in quanto per la prima volta si espone il tesoro del santo ed è oltremodo rimarchevole, a testimonianza del rapporto sinergico tra Comune e Chiesa, che la mostra sia realizzata nel palazzo della cultura e non in un ambiente ecclesiastico”. I visitatori della mostra potranno ammirare una scultura di legno, stilisticamente riconducibile tra il ‘500 ed il ‘600 (a giorni si avranno i risultati delle analisi effettuate con il carbonio radioattivo per conoscere l’epoca esatta) raffigurante il volto di San Castrese (prima iconografia del Santo) una decina di piccole medaglie, una moneta d’argento con l’effigie di Carlo III e un anello in rame. Alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, moderata da Angela Mallardo, erano presenti, oltre all’assessore alla Cultura Bonelli, il decano dei parroci del comprensorio don Giovanni Liccardo, il parroco della chiesa di San Castrese don Luigi Merluzzo, i curatori della mostra e della sezione fotografica, Angelo Marra e Saverio De Meo, il responsabile dell’Ufficio liturgico per le arti e il tesoro di San Castrese, Rosario Fraioli. “La storia è maestra di vita – spiega don Giovanni Liccardo – e ci dà sempre stimoli per il futuro. Con questa mostra san Castrese ci parla della sua vita e, indirettamente, della storia della città, che ha sempre avuto solide radici cristiane”. Gli fa eco don Luigi Merluzzo: “Riportiamo alla luce – sottolinea il giovane prelato – ciò che rischiava di essere sepolto per sempre. Marano non ha una storia recente; con la nascita dell’Ufficio liturgico – conclude – avremo la possibilità di carpire tutto quello che il santo vorrà dirci di sé”. (Il Mattino – 11/02/2012)