domenica, Luglio 20, 2025
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Marano, l’Asl Napoli 2 chiude le strutture Psaut

Divampa la protesta contro le misure previste dalla direzione sanitaria dell’Asl Napoli 2 nord, che in una nota pubblicata nei giorni scorsi sul sito istituzionale dell’Ente ha ufficializzato la delocalizzazione delle attività di primo soccorso ambulatoriale territoriale (Psaut). Un provvedimento temuto e da tempo osteggiato non solo dal personale medico e paramedico impiegato nelle strutture di Marano, Varcaturo, Afragola, Arzano e Ischia, ma anche dai comitati civici (Associazione E.C.O. di Varcaturo, Rete Commons, Comitato antidiscarica di Marano e Chiaiano) e dalle forze politiche (Sel Marano) che seguono da vicino la vicenda. Un fronte del “no” attivo da diversi mesi, che ieri non ha disertato l’appuntamento dinnanzi agli uffici della direzione generale dell’Asl Napoli 2 nord di Monteruscello. Una protesta pacifica, preceduta da una raccolta firme e finalizzata alla richiesta di un incontro con il direttore generale Giuseppe Ferraro, ma che ha fatto poi registrate momenti di tensione. “Dopo un incontro con le rappresentanze sindacali, prima di lasciare la sede dell’Asl e incurante delle domande che gli rivolgevano i cittadini – spiega Stefania Fanelli, segretario cittadino di Sel – il dottor Giuseppe Ferraro ha strattonato una disabile, una manifestante, ed è poi scappato via. La signora Lucia De Cicco ha accusato un malore ed è stata trasportata in ospedale dai mezzi di soccorso del 118”. Prova a fare chiarezza sulla vicenda anche Mario Cimino, coordinatore del Psaut di Marano: “Era una manifestazione pacifica – aggiunge l’operatore sanitario – Attendevamo l’esito dell’incontro tra le rappresentanze sindacali e la direzione generale per saperne di più circa l’eventuale trasferimento del personale, quando ad un tratto la situazione è degenerata. Da parte dei cittadini non ci sono state intemperanze o atteggiamenti ostili”. La delocalizzazione annunciata dai vertici dell’Asl, attuata nell’ambito di un piano complessivo di “razionalizzazione delle attività”, si tradurrà, secondo molti operatori del settore, nella chiusura degli attuali cinque presidi territoriali e nel conseguente trasferimento di parte del personale medico e paramedico all’interno degli ospedali di Giugliano, Frattamaggiore, Pozzuoli e Ischia. Medici e infermieri che, in pratica, rinforzeranno gli organici dei presidi ospedalieri aziendali. Il provvedimento non prevede, tuttavia, alcun taglio o delocalizzazione per la Guardia medica e le postazioni Saut (ambulanza di tipo A – rianimativa).
Il Mattino