Enrico Angelone, presidente della Sapna, società che gestisce gli impianti di trattamento dei rifiuti della provincia di Napoli, non era presente all’incontro in Regione in Commissione Trasparenza, giovedì lo scorso, quando i politici di Villaricca, rappresentanti dei comitati, l’on. Lello Topo e la presidente Giulia Abbate hanno discusso del progetto dell’ampliamento (o nuovo impianto) per il trattamento del percolato nella discarica di Cava Riconta, ma è intervenuto, con una lettera per «spiegare il punto di vista della società, in ordine alla questione, oggetto di numerosi articoli pubblicati su InterNapoli.it. Devo preliminarmente evidenziare, – scrive Angelone – quanto alla riunione del 6 novembre scorso, che ho immediatamente comunicato al Presidente della Commissione la mia impossibilità a partecipare, per inderogabili impegni lavorativi già fissati. Elementari principi di leale collaborazione tra soggetti pubblici – aggiunge – avrebbero imposto il differimento dell’adunanza, onde consentire allo scrivente ed allo staff tecnico della Società di partecipare ad una riunione avente ad oggetto tematiche ambientali particolarmente sentite dalla popolazione del Comune di Villaricca».
Perchè un ampliamento? Angelone, dunque, intervenendo su InterNapoli.it, spiega le ragioni della necessità di dotarsi di un impianto che smaltisca 500 metri cubi al giorno di percolato: «Devo evidenziare, inoltre – prosegue il presidente della Sapna – quanto alle ragioni che hanno indotto la società a richiedere alla Regione Campania l’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’ampliamento dell’impianto di captazione del percolato esistente, che la Società (e, quindi, la totalità dei cittadini contribuenti della Provincia di Napoli) ha sostenuto nell’anno 2013 a titolo di seguenti costi per lo smaltimento del percolato prodotto dai siti gestiti, la somma di circa 5.627.000 euro. Questi costi, in presenza del nuovo impianto, potrebbero essere sensibilmente ridotti, con un prevedibile risparmio annuo, tenuto conto dei costi di gestione, di circa 2.400.000 euro».
Pareri favorevoli. «Tutto ciò chiarito – aggiunge Angelone – debbo ulteriormente evidenziare che nel corso della Conferenza dei Servizi che ha preceduto il rilascio dell’AIA, la totalità delle Autorità Amministrative partecipanti (ad eccezione del Comune di Villaricca) ha espresso parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione.
Hanno espresso, in particolare, parere favorevole sia l’Asl che l’Arpac, Enti preposti rispettivamente alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente».
Il progetto non contrasta la Legge. «Vorrei precisare, inoltre, che a mio giudizio, in relazione alla professione esercitata, essendo titolare di competenze simili a quelle di cui è fornito il Sindaco di Villaricca, l’impianto a realizzarsi non contrasta con il quadro normativo vigente, e, segnatamente, con l’art. 3 della L. 87/07, che è chiaramente diretto a vietare la realizzazione di impianti aventi caratteristiche diverse da quello che Sapna intende realizzare.
Non mi sembra, inoltre, seriamente sostenibile che possa essere considerato come insistente in zona agricola un impianto allocato all’interno di una discarica dismessa, per le quali non sono ancora iniziati i lavori di “capping”».
Più sicurezza nella discarica. «Debbo precisare, ulteriormente, che Sapna allo scopo di migliorare la sicurezza della discarica, nell’attesa della definitiva chiusura della stessa, che deve essere autorizzata dalla Regione Campania, ha provveduto all’esecuzione delle seguenti opere: sostituzione torcia per il biogas; adeguamento impianto di nebulizzazione; verifica geoelettrica per la tenuta teli in HDPE; copertura e risagomatura della discarica con terreno; in fase di conclusione procedura di gara per la messa in sicurezza della discarica con materiali geosintetici.
La Sapna procederà. «La Società, fermo restando il suo diritto – dovere di provvedere all’esecuzione dell’impianto, si dichiara disponibile a qualsiasi confronto di merito con il Comune di Villaricca, ovvero con qualsiasi altra Autorità che sia interessata, allo scopo di illustrare le caratteristiche del progetto approvato, ed al fine di fugare ogni dubbio in ordine alla sua (inesistente) pericolosità».
