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ROSSELLA TORNA A CASA E RIABBRACCIA GLI ORSETTI
Marano, salvata con un farmaco sperimentale inglese

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MARANO. Le sue foto commossero l’Italia. La ritraevano da un lato vestita da principessa con un abitino di tulle bianco e rosa, una corona di cartapesta tra i capelli che incorniciavano un visino paffuto e sorridente. Dall’altro attaccata al respiratore di una rianimazione, negli occhi il terrore della morte imminente. Era la fine dell’inverno del 2002. Parliamo di Rossella, la piccola Rossella che per il prossimo Carnevale, a dispetto della terribile e impietosa malattia rara che l’aggredì alla nascita, indosserà un meraviglioso abito da principessa di tulle bianco e rosa. Tre anni dopo il precedente scatto. Tre anni durante i quali la piccina, che ora ha cinque anni, è lentamente ritornata alla vita grazie a un farmaco sperimentale, ottenuto da una casa farmaceutica americana dopo l’intervento ufficiale di un un ministro della Salute che aveva accolto l’appello lanciato dal nostro giornale. Rossella nei giorni scorsi ha lasciato definitivamente l’ospedale che l’ha tenuta in cura in questi tre lunghi anni. Ha salutato quelli che erano ormai diventati i suoi amici, i dottori, gli infermieri, i fisioterapisti, i piccoli degenti della Cardiochirurgia pediatrica del Monaldi ed è tornata per sempre a casa, nella sua bella casa di corso Europa, a Marano. Tornerà soltanto ogni quindici giorni per la trasfusione dell’enzima che la sta salvando dal male: una grave forma di glicogenosi di gruppo due. Mamma Tilde non è nei panni. Ieri mattina ha fatto la preiscrizione, a settembre Rossella andrà anche a scuola, prima elementare. Con Rossella, stessa classe, ci sarà il fratello gemello Francesco. Racconta mamma Tilde, mamma coraggiosa: «Rossella è una bimba fortunata. Perchè ha incontrato, nel suo calvario, persone meravigliose. A cominciare dal primario della Cardiochirurgia pediatrica del Monaldi, il professore Carlo Vosa, che per primo ha creduto nel farmaco sperimentale. E poi il ministro Sirchia che ha preso a cuore il caso di mia figlia come un papà. Devo ovviamente dire grazie anche al Mattino che ha fatto in modo che il ministro venisse a conoscenza del caso di mia figlia». Rossella sta facendo le terapie necessarie per farla camminare normalmente. Un logopedista, poi, l’aiuterà a parlare meglio (la bimba, come si ricorderà venne tracheotomizzata quando per lei non c’erano più speranze). Domenica mattina Rossella è stata a Messa, nella chiesa Ludovico d’Angiò di Marano. Il parroco, padre Ciro Russo, l’ha intercettata tra i fedeli, ha chiesto a mamma Tilde di portare il passeggino vicino all’altare. Racconta mamma Tilde: «Don Ciro le ha parlato, le ha fatto i complimenti, poi tutta la chiesa ha applaudito. È stata un’emozione enorme. Lei, la mia bambina, sorrideva felice».


MARISA LA PENNA -IL MATTINO 25 GENNAIO 2005

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