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CAVE: ARRIVANO I FONDI, VIA ALLA BONIFICA
Per Giugliano, Qualiano, Calvizzano, Marano, Villaricca

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GIUGLIANO. Cave di tufo: dal governo arrivano i fondi per la bonifica. Intanto quattro Comuni cercano partner privati per realizzare alberghi e teatri. Tutti sono legati da una peculiarità: sia Quarto, che Giugliano, Marano, Qualiano, Calvizzano e Villaricca, hanno sul proprio territorio cave abbandonate. Uniti da un solo progetto: il risanamento. A deciderlo è il ministero delle Infrastrutture che vuole trasformare quelle che oggi sono cavità nella terra, create dall’uomo violando la natura, in strutture funzionali per la cultura e il tempo libero. Quarto è il Comune capofila di quello che viene chiamato «Pon» (Progetti pilota del ministero) anche perché qui, di cave dismesse, ce ne sono ben cinque, e coprono una superficie di circa 13 ettari. Il governo ha così deciso di mettere da parte i progetti faraonici, che prevedono in tutto centinaia di milioni di euro, e di puntare invece su un primo finanziamento, inserito appunto nei Pon. L’idea è diventata realtà e il risanamento delle cave abbandonate è stato già affidato alla società di assistenza tecnica Archinprogress, referente governativo per i lavori di realizzazione. L’obiettivo è ridurre i finanziamenti da richiedere, in modo da consentire alla società di attivare gli opportuni canali per ottenere dall’Unione europea, ma anche dallo stesso ministero delle Infrastrutture, almeno fondi adatti alla bonifica. A Quarto il progetto di risanamento delle cinque cave ammonta a 135milioni di euro e prevede varie fasi di realizzazione. La prima naturalmente riguarda la bonifica. Ormai da attuare subito, così come richiesto anche dal Comune, perché potrebbero esserci anche problemi idrogeologici. In che cosa si trasformerà quest’enorme cava di tufo? Immaginate una città della musica, un auditorium scavato nella roccia, aggiungeteci due alberghi, un teatro all’aperto e zone dedicate a fiere e mercatini artigianali. Ecco che cosa esiste già sulla carta. «Abbiamo aderito con fiducia alla proposta del governo. Per rilanciare le cave avevamo già chiesto un finanziamento Por alla Regione Campania. Ma aderire ai Pon ci dà più garanzie – spiega l’assessore all’Urbanistica Alberto D’Urso – È da tempo che aspettavamo un’occasione del genere». È chiaro che la possibilità di attuare il progetto è legata non solo ai fondi pubblici, ma anche alla capacità della città di ottenere finanziamenti privati. «La nostra intenzione è quella di farci aiutare dai privati, dando loro la gestione delle attività realizzate per un periodo di tempo da concordare con apposite convenzioni», conclude D’Urso. Di certo, in attesa dei privati si partirà con la bonifica che costerà 35 milioni di euro. Per una tale cifra Quarto ha deciso di chiedere un finanziamento all’UE pari al 90 per cento. La rimanente parte del 10 per cento potrebbe essere invece messa a disposizione dai Comuni partecipanti. Sulla stessa linea sono anche le altre città interessate, come appunto Giugliano, Calvizzano, Marano, Qualiano e Villaricca. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra tutti i sindaci delle città interessate per decidere insieme la strategia comune. «È un grande risultato aver avuto la possibilità di puntare alla bonifica. Per anni abbiamo sospettato che si riversassero rifiuti nelle cave di Quarto – dice Luigi Di Criscio, uno degli abitanti della zona – Dobbiamo adesso solo sperare che il Comune rispetti i tempi. E che non si tratti solo di un buon proposito, magari da rimettere nel cassetto». Oggi a Quarto ci sono ancora due cave attive, da dove si estrae tufo, materiale indispensabile per l’edilizia.



ANDREANA ILLIANO – IL MATTINO 26 GENNAIO 2005

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