Nonostante il Comune abbia liquidato la fattura relativa al mese di giugno, gli operai della Falzarano, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti nel comune di Marano, sono ancora senza stipendio. L’ultimo cedolino risale al mese di maggio. E di conseguenza in città sono ricomparsi i rifiuti. E se da un lato per gli operai sarà una triste stagione, lo sarà ancora di più per chi rimane in città. Camminare oggi per Marano, dove circolare è sempre un’avventura, a causa di cantieri e polvere, è diventata un’impresa ancora più faticosa e pericolosa per i cumuli di spazzatura che improvvisamente sono tornati a invadere strade e marciapiedi, non solo in periferia, dove la spazzatura fa ormai parte del paesaggio, ma anche nelle vie centrali abitualmente pulite, dove hanno fatto la loro nauseabonda ricomparsa sacchetti e schifezze varie, lasciati per terra dagli operatori della ben nota ditta Falzarano, che non hanno ancora incassato la quattordicesima e lo stipendio di giugno.
E non solo. «Tra pochi giorni – rimarca un operatore della stessa società- scatta anche la mensilità di luglio che quasi certamente non sarà onorata dall’azienda». Motivo? «La ditta Falzarano – spiega l’anonimo operatore – sta in proroga fino al 30 luglio, quindi la preoccupazione di non essere pagati è ancora più forte». I 90 dipendenti (quelli previsti nel capitolato d’appalto) più i 15 precari, ieri mattina hanno fatto sentire la loro voce proclamando lo stato di agitazione, lasciando la città nella spazzatura. Gli operai si sono limitati solo ad una parziale pulizia dei marciapiedi. E pensare che il comune di Marano paga oltre 600 mila euro al mese per tenere la città pulita. Ma così non è. Basti pensare che le strade sono sempre sporche e che l’asfalto è sempre macchiato di olii e grassi lasciati dai veicoli e mezzi pesanti. L’unica spazzatrice in funzione deve assicurare la pulizia di tutta la città, ma non basta. Eppure nel capitolato d’appalto ne sono previste tre. Accertato che la seconda fa girare solo le spazzole, la terza che fine ha fatto? Inoltre, come mai lo spazzamento delle strade principali non viene assicurato anche nelle ore pomeridiane cosi come previsto nel capitolato d’appalto?
Ma torniamo agli operatori. Questi dovrebbero essere muniti di scopa in alluminio leggero, pattumiera, carrello e abbigliamento ad alta visibilità. E invece, l’azienda li manda in giro con scope vecchie e damigiane di plastica, di quelle usate per il vino, che fungono da carrello e da raccoglitore. Situazione peggiore si registra sul versante automezzi. A loro dire, i veicoli risulterebbero sporchi, insicuri e poco funzionali. In particolar modo quelli utilizzati sul cantiere di Marano, che presenterebbero ruote lisce, fari, e vetri che non funzionano. Ma la cosa molto più grave è che metterebbe a serio rischio l’incolumità degli operatori, è l’assenza di segnale acustico dietro ai compattatori e quando questi sono in manovra. Insomma, se le notizie che arrivano dagli operatori, corrispondano al vero, non sono per niente notizie confortanti e la città ne paga le pere cotte. Ovviamente noi siamo dalla parte dei lavoratori senza se e senza ma e riconosciamo loro il pieno titolo di difendere strenuamente i loro diritti. E per questo invitiamo l’amministrazione a rispettare sempre gli impegni verso l’azienda e l’azienda verso i dipendenti. Ieri, intanto, ci sarebbe stato un tavolo di confronto in prefettura per discutere sulla questione stipendi. Da ciò che ci è dato di sapere, la situazione stipendi dovrebbe essere sbloccata nelle prossime ore.

