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Melito. La storia infinita della villa comunale: si attende il progetto di rilancio

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Sono trascorsi tre mesi dall’assegnazione – provvisoria – dell’affidamento della villa comunale, ma nulla è ancora stato messo nero su bianco. Divergenze di carattere tecnico, spese considerate eccessive e progetti non condivisi dai tecnici comunali continuano a far slittare di settimana in settimana l’ufficialità dell’accordo con Salvatore Di Guida. All’assegnazione si era arrivati, dopo essere passati per tre gare deserte, attraverso una procedura negoziata da aggiudicarsi col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e restringendo l’invito a presentare un progetto di gestione e manutenzione della villa a coloro i quali, nei mesi antecedenti al bando, avevano protocollato una formale manifestazione di interesse. Alla quarta “chiama” del Comune solo Di Guida, già titolare del parco giochi di Chiaiano “Diguilandia”, aveva risposto “presente” e, dopo l’espletamento delle formalità, tutto sembrava portare ad un veloce – e forse insperato – epilogo della vicenda.



La buona riuscita dell’operazione, trapela dalla casa comunale, non è in dubbio, anche se, nelle scorse settimane, i rapporti tra le parti si erano raffreddati a tal punto da far nascere dei dubbi sulla prosecuzione dell’accordo: i costi, considerati eccessivi dall’affidatario, per l’abbassamento del livello del terreno avevano fatto vacillare non poco il Di Guida e un nuovo nulla di fatto sembrava essere dietro l’angolo. Un nuovo progetto, dai costi più sostenibili, pare aver riportato la serenità tra le parti: messo da parte l’abbassamento del terreno, il nuovo piano presentato da Di Guida prevedrà, come specificato nel bando, un chiosco, un’area giochi per bambini, la manutenzione privata e la sorveglianza dell’area.



L’ultimo step, prima dell’apposizione delle firme, è la presentazione di un nuovo progetto coerente con quanto previsto dal bando e a basso impatto ambientale: caratteristiche che – evidentemete – non sono state riscontrate nei progetti precedentemente presentati dal gestore di “Diguilandia”; un nuovo incontro, in tal senso, è previsto per lunedì prossimo.
Qualora dovesse andare in porto, si tratterebbe di una concessione della durata di nove anni che prevederà il versamento di un canone simbolico di 1000 euro annui, oltre ai costi di risistemazione dell’area secondo i parametri dettati dal Comune, sempre a carico del Di Guida: un’operazione che sgraverebbe l’ente di via Salvatore Di Giacomo delle spese di manutenzione e dell’infruttuosità della struttura così come gestita finora.

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