I Polverino potrebbero essere gli autori degli attentati intimidatori dei giorni scorsi al Vomero. Secondo gli investigatori, la pista maranese sarebbe quella più accreditata. Nuove leve del potente clan si starebbe facendo strada nel quartiere partenopeo, dopo gli arresti dei giorni scorsi, in cui sono finiti in manette esponenti del clan Cimmino (compreso il boss Luigi Cimmino arrestato a Qualiano lo scorso 20 luglio, poi scarcerato dal riesame), operante per il controllo degli affari illeciti nei quartieri del Vomero e dell’Arenella. Per gli inquirenti il segnale è chiaro e forte: gli attentati ai danni di esercizi commerciali del Vomero, hanno fatto scattare di nuovo l’allarme racket nel quartiere e la pista più accreditata, porta direttamente a Marano. Non sarebbe la prima volta che uomini dei Polverino tentino di occupare i vuoti di potere che si vengono a creare nelle aree contigue ai territori già sotto il loro controllo. Nel 2009 infatti, durante una fase di forti cambiamenti all’interno del ‘sistema’ criminale, i Polverino cercarono di dare una spallata ai Cimmino, senza però riuscirci, ma gli investigatori, registrarono una forte presenza criminale dei maranesi nei quartieri di Vomero e Arenella.
Sono tre gli attentati su cui indagano polizia e carabinieri. Il primo riguarda Via Vincenzo D’Annibale dove è stata fatta saltare una bomba artigianale davanti ad un laboratorio orafo. Successivamente un incendio ha danneggiato un girarrosto di Piazza Enrico De Leva e infine, un altro incendio ai danni di una macelleria nella stessa piazza. Determinanti per l’individuazione dei responsabili, potrebbero essere le immagini di alcuni circuiti di videosorveglianza acquisiti sul posto, dove si sono consumati i tre attentati dinamitardi.

