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mercoledì, Aprile 24, 2024
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La famiglia Nuvoletta pronta alla fattoria sociale: «Restituiremo il bene dei Simeoli alla collettività»

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Stamattina il bene confiscato e gestito dalla famiglia
Nuvoletta ha ospitato la 34sima tappa del Festival dell’Impegno
Civile, giunto alla settima edizione. I parenti del carabiniere
vittima della camorra, hanno deciso di creare la prima fattoria
sociale nata su terreni in via Marano-Quarto, appartenenti al clan
Simeoli. I beni a loro disposizione sono un vigneto di uva falanghina
dei Campi Flegrei e un terreno; quest’ultimo sarà riutilizzato sia per
le attività agricole sia per l’allevamento degli animali. La famiglia
è composta dai fratelli Enrico, Gennaro, Fortunato e dai nipoti Biagio
e Manuel, tutti componenti della ‘Nuvoletta per Salvatore Società
Cooperativa Sociale’ che gestiranno i beni per nove anni con la
possibilità di prorogare i termini con altri nove.

Alla giornata hanno partecipato il vicesindaco Teresa Giaccio in
rappresentanza del Comune di Marano e diversi delegati di vari enti:
Ilaria Signoriello del Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale;
Valerio Taglione del comitato Don Peppe Diana; Vincenzo Abbate della
cooperativa Fuori dal Silenzio ed una delegazione italiana del
progetto Challenging the Crisis. “Oltre al ricordo abbiamo il dovere
di dare il primo esempio attraverso la riqualificazione di un bene
sottratto che restituiremo all’intera collettività: tutti devono
sentirsi partecipi. Noi siamo una cooperativa sociale che ha deciso di
rivolgersi alle persone diversamente abili; vogliamo offrirgli un
luogo in cui possano venire a contatto con la natura uscendo dalle 4
mura. Potremmo partire ufficialmente in autunno. – ha affermato il
presidente della cooperativa Manuel – Ringrazio il sindaco Angelo
Liccardo per il supporto burocratico”. Anche Biagio, l’altro nipote,
ha deciso di intervenire “Abbiamo il dovere di non vanificare il
sacrificio di nostro zio. Noi abbiamo deciso di coinvolgere nelle
nostre attività i soggetti più svantaggiati. Dimostreremo che il male
si può sconfiggere, perciò abbiamo chiesto questo bene”.

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