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Marano. L’opposizione: «Non saremo la ruota di scorta di nessuno». Il Bilancio (forse) il banco di prova

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Liccardo vuole tentare la carta di una nuova maggioranza. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa di stasera, ma per farlo ha bisogno dei numeri che al momento sembra non avere. Anche se riuscisse a recuperare i tre dissidenti non diguidiani (Tagliaferri, Sansone e Ricciardiello) non potrebbe sperare di superare gli ostacoli che si troverebbe davanti. Eppure ha lanciato un appello all’opposizione e in questi ultimi giorni ha avuto dei contatti. I principali esponenti dei partiti di opposizione non hanno dubbi ed hanno già espresso la volontà di “non voler diventare la ruota di scorta di nessuno”.

Matteo Morra è stato categorico, il segretario del Partito Democratico ha escluso la possibilità che i suoi consiglieri «possano fare da stampella di qualcuno, tanto meno di un’amministrazione di centro destra. Le sue sono belle parole – ha aggiunto – e se avesse dimostrato maggiore sensibilità sui temi proposti in consiglio comunale, ci avrebbe messi in difficoltà, ma mai avremmo preso parte ad un governo con il centro destra. La mozione di censura (quella dell’Area Pip, ndr) – ha precisato Morra – riguardava un impegno preso in assise due anni fa a cui non c’è mai stato un seguito» ed ha escluso ogni possibilità di un accordo.

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Mauro Bertini che stamane è già intervenuto anticipando in parte quanto accaduto stasera, ha spiegato di comprendere la posizione del sindaco: «Ci prova, ma sono certo che non ci riuscirà» e sulla possibilità che riesca a trovare qualche consigliere di opposizione disposto a dare il suo appoggio a Liccardo, ha detto di non escluderlo: «un paio di consiglieri indipendenti potrebbero anche appoggiarlo, ma non è scontato».

Vincenzo Passariello consigliere indipendente ma vicino all’Udc di Iacolare ha detto di «non aver avuto ancora nessun contatto con il sindaco» ma poi ha escluso un suo appoggio «per quanto mi riguarda – ha detto – se il mio gruppo politico dovesse decidere di appoggiare Liccardo, mi dimetterò da consigliere comunale».

Il Bilancio potrebbe essere il banco di prova. Se Liccardo riuscisse a trovare i numeri potrà anche approvare il Bilancio, il cui varo è previsto al massimo entro il 25 agosto, ma le sue dimissioni scadono il 20 e quindi deve fare in fretta se la sua idea è quella di ritirarle. Dall’opposizione non si esclude però, che il provvedimento di programmazione economico-finanziario possa passare con un “voto di responsabilità”, vincolando però le dimissioni del sindaco, sarebbe un grave errore lasciare ad un commissario il compito di approvare il Bilancio, in quel caso, il dissesto sarebbe inevitabile.

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