Liccardo lo ha accusato di aver fatto pressioni “per risolvere il suoi problemi” e di non essersi “piegato alle sue richieste”. «Non sono il prestanome dei diguidiani», ha dichiarato l’altra sera durante la conferenza stampa per spiegare i motivi delle sue dimissioni. Antonio Di Guida, chiamato in causa, però non ha voluto replicare. InterNapoli.it lo ha contatto per lasciare spazio alla sua replica, ma l’ex assessore provinciale di Forza Italia è stato diretto: «Parlerò quando le dimissioni saranno irrevocabili o troverà una nuova maggioranza».
In questi ultimi giorni però, i diguidiani sono intervenuti esprimendo la loro posizione in merito. Ieri in assise, la presidente Angela Di Guida (nipote di Antonio, ndr) ha detto: «Non siamo eterodiretti» rispondendo a Liccardo che durante l’incontro con i giornalisti, ha detto di «non essere un pupazzo che può essere manovrato». La presidente ha spiegato come il suo «entusiasmo post elettorale si sia sgretolato davanti ai modi oligarcici di Liccardo». «Il sindaco dica quali sono gli interessi che Antonio Di Guida vorrebbe difendere, perchè lanciare accuse di questo tipo, non è coerente ed è solo diffamatorio» Lino Catuogno e Angela Di Guida, ieri, hanno sollecitato più volte il sindaco a parlare.
Lo strappo che si è consumato in queste ultime settimane è di quelli epici e impossibili da ricucire. Senza i diguidiani e molto probabilmente anche senza Tagliaferri, Liccardo ha bisogno di reclutare nuove leve per la sua maggioranza, ha bisogno di attingere dall’opposizione, che in larga parte si è già espressa: «Non saremo la ruota di scorta di nessuno». Salvo colpi di scena, dunque, dopo l’approvazione del Bilancio che scongiurerebbe il dissesto finanziario, entro l’ultima settimana di agosto, potrebbe essere già tutto finito.
