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giovedì, Aprile 18, 2024
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Giugliano. Gerlini: «Il Pd un partito allo sbando in mano ai renziani»

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È un Partito Democratico
diviso in più gruppi
quello che si avvia alla
fase congressuale. Mugugni,
malcontenti, stoccate
continue. Il clima é teso,
anche se quasi tutti cercano
di mascherare questa
conflittualità interna
che in realtà si protrae
sin dalle primarie di marzo. E se
da un lato c’è un commissario del
circolo che compone un comitato
di lavoro di 13 persone e nomina
un nuovo tesoriere, dall’altro lato
c’è chi spara a zero sulla gestione
del partito.

Tra le voci fuori dal
coro, c’è quella dell’ex sindaco di
Giugliano Giacomo Gerlini.
“Non riesco ancora a capire come
mai a Giugliano ci sia ancora il
commissariamento, a differenza di
Ercolano. Allo stesso tempo, non é
comprensibile il comportamento
del commissario cittadino che
tiene esclusivamente conto
di una sola parte del partito,
dei cosiddetti ‘renziani’
– accusa l’ex sindaco. È
pur vero che lo statuto prevede
che il commissario sia
una sorta di ‘monarca’ ma,
al contempo, ritengo che
vadano rispettate ed incontrate
anche tutte le altre
sensibilità che compongono il partito”.

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Secondo Gerlini, è necessaria
un’inversione di tendenza
all’interno del PD. “Non si può
continuare con questa situazione
di sbando – attacca l’ex sindaco -.
Il compito del commissario Russo
é di stabilire immediatamente sia
la data di apertura e chiusura del
tesseramento sia quando si dovrà
tenere la fase congressuale”.
Il due volte primo cittadino di
Giugliano ritiene anche che spetti
a Peppe Russo evitare che il congresso
si trasformi in una resa dei
conti tra il gruppo che lui definisce
dei “renziani” e i “pozielliani”.

Infine, esprime le sue considerazioni
sul possibile reintegro dei
“dissidenti”.
“Premesso che, oggi, i pozielliani
non esistono all’interno del partito,
é auspicabile che si tenga, con i dovuti
chiarimenti, un incontro tra
le parti ed un eventuale reintegro
di tutti coloro che hanno fatto
scelte diverse in campagna elettorale
– afferma Gerlini -. Dico questo,
anche perché in passato c’è
stato un precedente analogo. Nel
2008, infatti, un importante esponente
del partito decise di candidarsi
a sindaco con una lista
civica contro il candidato del PD
che era Francesco Taglialatela.
Qualche mese dopo, a quel candidato
fu concessa di nuovo la tessera
e fu addirittura reintegrato nel
direttivo”.

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