Ancora polemiche per la mancata realizzazione del parco urbano previsto in via Bologna a Villaricca. A sollevare il caso, ancora una volta, è il consigliere di opposizione Rocco Ciccarelli che ha scritto una nota al Capo di Gabinetto della Città Metropolitana dott. Giuseppe Cozzolino:
“Chi responsabilmente amministra non può che raccontare ad oggi che il Parco Urbano non verrà mai realizzato e che in via non tanto residuale possano maturare a breve debiti per oltre 5/6 milioni di euro tra quanto andrà restituito alla Città Metropolitana, quanto andrà a titolo di indennizzo ai proprietari, quanto andrà a titolo di penale alla ditta appaltatrice – denuncia Ciccarelli. Questa maggioranza oltre a non aver fatto luce su come sono stati spesi i soldi -.tanto da richiedere da parte mia la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica- non ha provveduto a ricostituire il fondo dei 3 milioni di euro ed iniziare i lavori, negando un’importante infrastruttura alla zona decentrata”, conclude Ciccarelli.
Nel marzo 2015, con una lettera indirizzata al Sindaco Franco Gaudieri, all’assessore Maria Rosaria Punzo, al presidente del Consiglio Comunale Giosuè Di Marino e al segretario Comunale Franco Natale, i consiglieri comunali di opposizione Rocco Circcarelli, Francesco Guarino, Francesco Maisto, Giuseppe Coscione e Tobia Tirozzi, chiesero chiarimenti sui 3 milioni di euro destinati alla costruzione del Parco pubblico di Via Bologna. Una vicenda che parte dal lontano 2007, quando prima il Comune di Villaricca e poi la Provincia approvarono il progetto esecutivo. Nel 2009 dall’Ente di Piazza Matteotti arrivarono i 3 milioni di euro destinati alla realizzazione dell’opera. Nel 2010 veniva espletata la gara d’appalto, aggiudicata dalla soc. Futura Costruzione S.r.l., ma gli espropri non furono mai “perfezionati” e i lavori si fermarono alcuni mesi dopo; di conseguenza la ditta avviò un contenzioso con l’Ente di Corso Vittorio Emanuele. Da un lato sia La Provincia che l’opposizione ha più volte chiesto la rendicontazione di come erano stati spesi i soldi, dall’altro lato l’amministrazione ha più affermato che l’intera vicenda «è stata ereditata dalla precedente amministrazione». Da quanto si è appreso, quei soldi furono utilizzati per altri “servizi urgenti”, tolti quindi da quel capitolo di bilancio e ad oggi, ancora in attesa di rientrare.