Sentenza di condanna per i signori del pizzo della camorra di Afragola e dintorni, per chi faceva usura e ricorreva alle minacce, per chi gestiva il clan e per chi ne era parte condividendo i progetti criminali, i metodi violenti, l’intrusione in appalti e aziende. Totale: 326 anni di carcere complessivi.
La sentenza è stata emessa dai giudici della quinta sezione del Tribunale di Napoli e condivide l’impostazione della Procura (pm Ida Teresi del pool anticamorra guidato dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli). Su poco più di trenta imputati, ventisei sono stati condannati a pene che oscillano tra i 26 e i 3 anni di reclusione.
Le condanne più severe sono state decise per chi è accusato di essere stato ai vertici dell’organizzazione criminale e di aver assunto ruoli di capo e promotore. Spiccano i 26 anni di carcere sentenziati per Francesco Favella e i 24 anni per Filippo Iazzetta e Giuseppe Angelino. A otto anni di reclusione è stato condannato Salvatore Scafuto, un tempo personaggio di spicco della mala afragolese e passato a collaborare con la giustizia lo scorso autunno con una decisione a sorpresa presa quando il dibattimento già volgeva alle battute conclusive.
Cinque imputati sono usciti dal processo senza condanna: assolti Pasquale Puzio, Andrea De Chiara, Antonio Lucci, Luigi Cappiello, Flora Ciotola.
fonte: Viviana Lanza, il Mattino.it