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sabato, Aprile 20, 2024
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Giugliano. Dalla rottura all’armistizio: pace fatta tra maggioranza ed opposizione, almeno per ora…

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Pace fatta tra maggioranza e opposizione? Almeno così è sembrato da come si è svolto l’ultimo consiglio comunale. I due schieramenti hanno votato all’unanimità tutti i punti all’ordine del giorno, eccetto l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Toni pacati in aula e massima convergenza sugli argomenti da trattare. Un atteggiamento in netta controtendenza con quanto accaduto in particolar modo negli ultimi due mesi, che aveva spinto addirittura i consiglieri di minoranza a disertare i lavori nelle 4 commissioni consiliari. Una presa di posizione che aveva sancito la prima vera rottura del dialogo politico. La protesta dei consiglieri d’opposizione aveva trovato le sue ragioni nel mancato svolgimento, per due volte consecutive per assenza di numero legale, della seduta di consiglio comunale riguardante i lavori del Piu Europa lungo Corso Campano e il mercato ortofrutticolo di Giugliano. La goccia che aveva fatto traboccare il vaso, però, fu la bocciatura alla proposta presenta da Castaldo (Pd), rappresentante di tutta la minoranza in commissione elettorale, di designare gli scrutatori per il prossimo referendum anti-trivelle del 17 Aprile attraverso il metodo del sorteggio. In commissione si decise di proseguire, come previsto dalla legge, con la nomina diretta. Trecento scrutatori sono stati selezionati dai consiglieri di maggioranza Guarino (delegato del sindaco), Ragosta e Cecere. Un successivo strappo fu provocato dalla presenza di alcuni parenti di consiglieri d’opposizione in quella lista, tra cui il padre di Palma (M5S) e la moglie di Sequino (Forza Italia). Episodio duramente condannato dall’opposizione e da cui presero le distanze anche da alcuni membri della maggioranza come D’Alterio e Di Gennaro. Infine, durante la conferenza di capigruppo che ha preceduto l’ultimo consiglio comunale, gli esponenti di minoranza uscirono dalla stanza “sbattendo la porta” e rigettando la proposta dei colleghi di maggioranza, ossia di non inserire Mog e Piu Europa tra i punti all’odg della seduta d’Assise (come poi è accaduto), ma di discuterne prima sempre in conferenza di capigruppo, alla presenza del primo cittadino. I consiglieri Iovinella, Liccardo e Carlea cercarono poi, attraverso pubblici appelli, di convincere i colleghi di opposizione a ritornare a lavorare nelle commissioni consiliari.

La svolta. E’ arrivata in seguito ad una riunione voluta dal sindaco Poziello con l’intera minoranza, tenutasi nel pomeriggio di sabato 2 aprile nelle stanze del palazzo comunale, a cui mancava per problemi personali solo Francesco Guardascione del Pd. Un confronto schietto, durato ben tre ore, nel quale entrambe le parti in causa hanno sottolineato “l’esigenza di riprendere un dibattito costruttivo, al di là delle diverse visioni politiche” – così come è stato confermato dal primo cittadino in consiglio comunale il lunedì seguente. Una riunione che qualcuno avrebbe voluto rimanesse top secret per motivi ancora non chiari, ma dalla quale sono emersi alcuni particolari rilevanti. I toni sono stati pacati, ma non sono mancate le stoccate reciproche. Alcuni componenti della minoranza avrebbe accusato Poziello e di conseguenza la sua maggioranza di scarsa trasparenza, falsa apertura e mancata volontà di affrontare determinate questioni. Poziello, dal canto suo, ha chiesto agli esponenti della minoranza di avere comportamenti meno demagogici e populisti. Emblematica, per chi si ricorda, fu l’accusa lanciata dal sindaco durante il consiglio comunale che si tenne per discutere dell’eco-villaggio rom. Poziello parlò di “clima di tensione creato ad arte” e di “seduta d’assise voluta solo per crocifiggere il primo cittadino”.

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Dalla riunione, comunque, sarebbe emerso anche un altro particolare da non sottovalutare. Si sarebbe creata, in seno alla minoranza, una sorta di visione “per persona” piuttosto che per partito: l’agire del singolo consigliere, magari non perfettamente in linea con la coalizione o gruppo a cui fa riferimento. I più critici verso Poziello sarebbero stati Basile (Fdi), Sabatino (Pd), Palma (M5S). Gli altri, invece, avrebbero preferito non alzare più di tanto i toni. Sta di fatto che l’esito di questo faccia a faccia si è palesato nel comportamento tenuto da maggioranza e opposizione durante l’ultima seduta d’Assise.


I retroscena. Tuttavia non ci può essere pace, o tregua che dir si voglia, senza che siano state dettate determinate condizioni. La minoranza ha annunciato che tornerà ai lavori nelle quattro commissioni consiliari solo dopo aver ottenuto nella riunione dei capigruppo la certezza sullo svolgimento di un consiglio comunale su Mog e Piu Europa, seduta che secondo indiscrezioni potrebbe tenersi verso la fine di Aprile. Ma non è finita qui. Dietro “l’armistizio” ci sarebbe la volontà da una parte e dall’altra di discutere in maniera serena di temi complicati come l’approvazione del nuovo piano di gestione integrata dei rifiuti, di questioni riguardanti le varianti del piano regolatore e del progetto per tentare di fermare gli abbattimenti. La domanda allora è lecita: si tratta di vera tregua o lo scontro è stato solo sopito per discutere di altro? Staremo a vedere…

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