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venerdì, Marzo 29, 2024
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Lo Russo: «Raccomandazioni della camorra per un posto all’ospedale, coinvolto anche un carabiniere»

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Il pentito Mario
Lo Russo, collaboratore da circa tre mesi, ha svelato tanti retroscena del clan di Miano, compresi i rapporti tra la camorra e le amministrazioni
pubbliche e in maniera particolare degli ospedali
napoletani e di coloro che controllavano e
gestivano appalti.

Ecco uno stralcio del racconto fatto ai magistrati della
Dda napoletana: “…era Giulio D. G. il
nostro uomo che teneva i rapporti con gli
ospedali napoletani. A lui si rivolgevano in tanti,
persino un carabiniere…la cosa bella è stata il
fatto del carabiniere che voleva sistemare la ñglia
e lui col c… che l’ha sistemata”. Lo stesso
si mise subito a disposizione per
Maria Licciardi della Masseria Cardone di Secondigliano che lo contattò per chiedergli una
sorta di raccomandazione per ottenere la terapia
per un parente malato. “Il parente aveva due ore
di permesso dall’una alle tre perché è malato di
cuore e si andava a fare la terapia. Un bel
momento non gliela diedero più e Maria Licciardi
mi disse: Giulio, mi puoi fare il piacere tu che li
conosci?”. Mario Lo Russo ha spiegato agli
investigatori come funzionava il “sistema Lo
Russo” negli ospedali e le sue dichiarazioni hanno
portato il mese scorso a una dozzina di ordinane
di custodia cautelare in carcere”…Con la società
Kuadra -ha raccontato Mario Lo Russo- il clan
opera all’interno di numerosi ospedali della zona
collinare…L’ospedale Don Bosco è nelle mani dei
Contini mentre gli ospedali della zona centrale
(Ascalesi, Annunziata, Incurabili) sono pure
controllati, sempre per quanto riguarda il settore
degli appalti, dal clan Lo Russo tramite società
gestite dal clan Lo Russo. I sindacalisti amici
consentono al clan di assegnare posti di lavoro
dietro pagamento, ovviamente di intesa con le
ditte gestite dal clan, e in particolare con la
Kuadra”.

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