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venerdì, Aprile 19, 2024
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INTERVISTA ESCLUSIVA – Abbagnale: «Buone chance per gli equipaggi italiani a Rio. Vicino sarà protagonista»

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“Siamo un popolo di Abbagnale”, è così che recitava la Gazzetta dello Sport il giorno successivo alla conquista dell’oro olimpico a Seul, nel 1988, nella gara di canottaggio che vide prevalere Carmine e Giuseppe Abbagnale insieme al loro timoniere Giuseppe Di Capua. La seconda medaglia d’oro nel palmares dei due campioni, nativi di Pompei, dopo quella ottenuta quattro anni prima nei giochi di Los Angeles. Ormai ci siamo, la tanto attesa Olimpiade di Rio de Janeiro è alle porte. La rappresentativa azzurra è pronta a scendere in acqua ed a farsi valere. Quante possibilità avranno di portare a casa qualche medaglia? Lo abbiamo chiesto ad uno dei campioni del passato, proprio Carmine Abbagnale, fratello del presidente della Federazione Italiana Canottaggio, Giuseppe.
Vincitore di due titoli olimpici e sette mondiali nel canottaggio, Carmine Abbagnale, persona umile e gentile, oggi lavora presso la Regione Campania e, inoltre, ricopre il ruolo di dirigente presso il circolo nautico di Stabia. Al 7 volte campione del mondo, abbiamo chiesto quali siano le speranze degli equipaggi italiani protagonisti a Rio di qui a poco. Non solo, anche i suoi ricordi più cari legati alle Olimpiadi, considerazioni sull’intero movimento italiano tenendo in particolare considerazione l’atleta Giuseppe Vicino residente a Lago Patria. frazione di Giugliano, attuale campione del mondo nella categoria “quattro senza”. Infine, un’ultima domanda sullo svolgimento delle Universiadi e la, purtroppo, concreta possibilità dell’esclusione del canottaggio fra gli sport compresi nella manifestazione.

Quali sono le reali chance degli equipaggi italiani impegnati a Rio?

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Le Olimpiadi sono competizioni particolari, minimamente non paragonabili alle altre. Non ci sono favoriti assoluti, né tanto meno sconfitti in partenza. Basta un niente, un minimo calo di concentrazione per commettere errori che potrebbero essere pagati caramente. Anche perché i distacchi tra i migliori si sono assottigliati grazie all’evoluzione della tecnologia e alla qualità del materiale col quale sono costruite le imbarcazioni. Per quanto riguarda la nostra Nazionale, ritengo che ci siano equipaggi che possano senz’altro mettersi in luce e puntare alla medaglia. Uno tra questi è di certo il “quattro senza” dove uno dei protagonisti sarà il giuglianese Giuseppe Vicino. Credo potrà fare un’ottima Olimpiade con la sua squadra.

Come si è evoluto il movimento italiano di canottaggio dagli anni ’80 ad oggi?

Non penso sia molto cambiato a differenza degli altri Paesi. Di atleti ne abbiamo parecchi, ma a mancare sono i “professionisti”. Fino ai 18 anni tantissimi praticano il canottaggio, purtroppo dopo preferiscono lasciare. Non è uno sport che offre grandi prospettive economiche. Se sei un atleta ai vertici mondiali lo sbocco potrebbe essere quello dei corpi militari. Per gli altri, invece, non ci sono grandi possibilità attualmente. E questo è un grande limite.

Perché un giovane dovrebbe scegliere il canottaggio come sport da praticare?

Non c’è un motivo ben preciso. Credo che i ragazzi debbano esclusivamente amare lo sport che praticano, che sia esso il canottaggio o altro. Non bisogna iniziare a gareggiare con il solo obiettivo di diventare dei campioni. Le qualità si scoprono con il passare degli anni. Sono i grandi sacrifici a solcare la strada percorsa dai “numeri 1”.

Quale tra le sue innumerevoli vittorie ricorda con più piacere?

Ricordo con molto affetto l’Olimpiade di Seul, nel 1988. In quella manifestazione fu tutta la famiglia Abbagnale a primeggiare. Oltre a me e Giuseppe, anche un altro fratello Agostino conquistò un oro olimpico. Un record storico che ancora non è stato eguagliato.

Un’ultima domanda. Si era paventata la possibilità di portare le Universiadi 2019 anche a Giugliano, con competizioni di canottaggio presso il Lago Patria. Al momento, tuttavia, lo sport pare non sia stato incluso nella manifestazione e l’evento rischia di saltare…

La notizia venne comunicata da presidente De Luca ad Aprile durante un convengo tenutosi nell’aula consiliare del comune di Castel Volturno dove parteciparono i sindaci dell’area domitio-flegrea. Il mese successivo è stata presentata dalla Federazione la richiesta ufficiale di poter introdurre il canottaggio tra gli sport delle Universiadi. Ad oggi, comunque, non sappiamo ancora nulla. Se così fosse, sarebbe davvero un’occasione persa non solo per il canottaggio, ma anche per Lago Patria e Giugliano. Mi auguro di ricevere al più presto notizie positive.

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