domenica, Luglio 20, 2025
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Giugliano. Omicidio Galluccio, ascoltato il carabiniere che intervenne dopo la sparatoria al Caan di Volla

Si è tenuta stamattina, davanti alla IV Sez. della Corte d’Assise di Napoli, l’udienza a carico dei tre imputati per la morte di Giovanni Galluccio, il 23enne di Giugliano ucciso il 7 luglio del 2015 al Centro agroalimentare di Volla mentre era a lavoro. Ascoltato come testimone il tenente Francesco Simone, che ha condotto le prime indagini in seguito al delitto. Il militare dell’Arma ha risposto alle domande, ricostruendo gli attimi immediatamente seguenti all’omicidio del giovane giuglianese. Il tenente ha raccontato della telefonata avvenuta dopo il fatto e spiegato, anche grazie all’ausilio delle immagini, che il giorno prima c’era stato un alterco tra i presunti assassini assassini e la vittima e che Galluccio era disarmato. In aula sono stati mostrati alcuni fermi immagine estrapolati dai video tratti dal sistema di sorveglianza del mercato di Volla. Tutti i filmati sono stati acquisiti dalla Corte. Nella prossima udienza sarà ascoltato Giuseppe Sarracino (34enne di Marano collega di Galluccio che rimase coinvolto nella folle sparatoria, ndr) come teste del Pm ed altri due testimoni su richiesta della Procura Generale di Nola.

Indagati per il delitto sono Salvatore Aveta 47 anni, il figlio Ciro Aveta (entrambi ancora in carcere) di 18 anni e Giovanni Maio (ai domiciliari), 23enne fidanzato della figlia di Salvatore Aveta.
I tre indiziati furono individuati nelle successive ore dal delitto grazie alle indagini dei carabinieri di Torre Annunziata. Attraverso le acquisizioni dei filmati di videosorveglianza del mercato e grazie alle testimonianze dei presenti, i militari dell’Arma risalirono ad Aveta e ai suoi due complici. I tre sono accusati di omicidio volontario premeditato aggravato dai futili e tentato omicidio aggravato di Giuseppe Sarracino. I familiari, ora, non si arrendono e chiedono a gran voce che sia fatta al più presto giustizia:

Lo scorso sette luglio, ad un anno esatto dalla morte di Giovanni Galluccio, è stata intitolata al giovane ragazzo la struttura CaaN (Centro Agroalimentare di Napoli, ndr), dove il giovane lavorava nella ditta di famiglia (“La California”) assieme al fratello. Per rendere più sicura la struttura, intanto, è partita una petizione per rendere più sicuro il Caan di Nola attraverso l’istituzione di un presidio medico e di guardianeria armata. La raccolta di firme sarà sottoposta anche all’attenzione del sindaco di Napoli Luigi De Magistris.