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giovedì, Aprile 18, 2024
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ESCLUSIVA – Agguato a Sant’Antimo, pregiudicato ancora gravissimo. Una settimana fa l’avvertimento

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Versa tra la vita e la morte Domenico Maggio, il 40enne rimasto gravemente ferito dopo l’agguato di ieri verificatosi in via Solimene a Sant’Antimo. L’uomo è ricoverato nel reparto di terapia intensiva in coma farmacologico all’ospedale Moscati di Aversa, dove ieri è stato sottoposto ad una delicata operazione. I sicari hanno esploso diversi colpi di pistola contro il 40enne pregiudicato, uno lo ha raggiunto tra il petto e la spalla. Per sfuggire alla ferocia dei killer ha tentato la fuga, nascondendosi dietro ad una vettura parcheggiata in zona.

Sull’accaduto sono in corso indagini dei carabinieri di Giugliano guidati dal capitano Antonio De Lise.
Sul luogo dell’agguato i militari dell’Arma hanno trovato alcune macchie di sangue, mentre un’ogiva è stata rinvenuta nel lato anteriore destro di una macchina. A terra, invece, non c’erano bossoli, il che fa ipotizzare che i killer abbiano agito con una pistola a tamburo. La pista seguita degli inquirenti è quella del regolamento di conti per questioni di droga. Maggio pare non sia affiliato a nessun clan della zona, ma comunque aveva contatti con diversi esponenti della camorra per questioni di affari. Forse ha pagato uno sgarro proprio nei confronti di un pezzo grosso, che ha tentato di farlo fuori per punizione. L’ipotesi sarebbe confermata da un clamoroso retroscena.
La scorsa settimana Maggio ha subito un’intimidazione. Ignoti esplosero colpi di pistola nei pressi della sua abitazione in via De Curtis. In via Solimene risiede, dove è stato sparato ieri e dove nel 2014 fu arrestato per spaccio di droga, risiede la famiglia paterna. Il raid di sette giorni fa è stato probabilmente un primo avvertimento, a cui l’uomo non si sarebbe allineato. Ieri il secondo agguato nel giro di una settimana, che gli è costato quasi la vita. Sul luogo della sparatoria i militari dell’Arma non hanno raccolto testimonianze. I residenti di via Solimene, zona popolare dove ci sono le palazzine, erano chiusi in casa. Nessuno sembra aver visto nè sentito nulla.

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