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giovedì, Aprile 25, 2024
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Eco villaggio rom. Di Gennaro: «Referendum inammissibile? Ne prendiamo atto. Ora rimbocchiamoci le maniche».

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Sulla notizia data in anteprima da InterNapoli.it relativa alla decisione del Ministero di dichiarare inammissibile il referendum consultivo promosso da un comitato civico sulla realizzazione dell’Eco villaggio rom si sono espressi alcuni esponenti della maggioranza consiliare.

“Noi amministratori locali abbiamo il dovere di adeguarci e rispettare leggi regionali, regionali e sovranazionali. Per tale motivo prendiamo atto della decisione di Ministero e Prefettura che hanno dichiarato ‘inammissibile’ il referendum consultivo sull’Eco villaggio rom. Credo che i toni delle passate discussioni siano stati alquanto elevati. Dopotutto stiamo parlando di persone, donne e bambini nati a Giugliano, non certo di numeri. Potrei anche condividere ‘da cittadino’ le dichiarazioni dei consiglieri di minoranza contrari alla costruzione dell’Eco villaggio, ma non posso farlo ‘da amministratore’. Qualora la nota della Prefettura non fosse giunta prima del consiglio comunale del 4 novembre, certamente saremmo stati in aula a discutere con le altre forze politiche. In quanto presidente della Terza Commissione, che si occupa di Politiche sociali tra l’altro, ritengo necessario iniziare a ragionare sull’importanza di vere politiche di inclusione sociale che rispondano ad esigenze abitative, oppure finalizzate ad aumentare il grado della scolarizzazione dei ragazzi rom che vivono a Giugliano. Ragioniamo sui dati reali, non sul pregiudizio o per partito preso. Prendiamo atto di quanto affermato dal Ministero degli Interni e rimbocchiamoci le maniche per migliorare le condizioni sociali dei singoli e dei gruppi. Serve lavorare per la pacifica, onesta, serena convivenza e non per aumentare le divisioni etniche, sociali, religiose”, ha affermato il capogruppo Gennaro Di Gennaro.”In conclusione – spiega il consigliere comunale – vorrei rammentare a qualche mio collega che non è opportuno attaccare attraverso mezzi stampa o social network dirigenti comunali oppure la segretaria tacciandoli di assenteismo. Il confronto con loro si può avere tranquillamente negli uffici, altrimenti si potrebbero rischiare querele per diffamazione”.

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“Prendiamo atto della nota della prefettura nella quale viene sancita l’inammissibilità del referendum, per due motivi. Il primo il testo unico sull’ordinamento degli enti locali, e la seconda motivazione il referendum è in contrasto con l’articolo 31 della Carta sociale europea che sancisce il principio della libertà di stabilimento dei cittadini europei. Prendiamo atto e se non fosse intervenuta la prefettura eravamo pronti ad andare in consiglio per confrontarci”, ha detto il portavoce dei Verdi Giuseppe D’Alterio.

“Ho appreso la notizia dell’inammissibilità del referendum proposto da un comitato civico. In generale, penso che il referendum è uno strumento democratico e va tutelato, ed il partito che rappresento è sensibile a strumenti che garantiscono la democrazia. Nel caso specifico, tuttavia, ritengo che l’argomento non vada affrontato in consiglio comunale, anche per non incorrere in sanzioni di cui all’art 141 del Tuel”, ha concluso l’esponente UDC Andrea Guarino.

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