C’è un clamoroso retroscena dietro l’agguato a Tommaso Caporrimo, ferito da 5 colpi di pistola a Melito pochi giorni fa. A rivelarlo è il quotidiano Metropolis, in un articolo a firma della giornalista di Manuela Galletta sono raccontati i motivi per i quali l’uomo di Giugliano, fabbro di professione, è stato centrato dagli spari. Dietro la sparatoria ci sarebbero gli Amato-Pagano
ed un ex
killer al soldo del clan, oggi collaboratore di giustizia. Gli Scissionisti, per punire la scelta dell’uomo di passare con lo Stato, avrebbero deciso di espropriare la casa e
Caporrimo sarebbe stato incaricato
– da chi dovranno stabilirlo
gli inquirenti – proprio di murare
l’abitazione, nell’attesa
dell’assegnazione al nuovo
proprietario. Solo che lo
scorso 19 dicembre qualcosa
è andato storto. Qualcuno
ha deciso di reagire a
quel sopruso. E se l’è presa
con il 40enne, che ha pure
qualche macchia nella sua
storia personale, esplodendogli
contro cinque colpi
di pistola. Adesso va capito
chi ha impugnato l’arma.
La ‘ribellione’ agli Amato-Pagano. Una casa espropriata al killer pentito dietro l’agguato a Melito
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