domenica, Luglio 20, 2025
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Melito. Il Pd continua la guerra a Carpentieri: tre assessori si dimettono

Nel “day after” del mancato Golpe ai danni di Venanzio Carpentieri sono cominciate ad arrivare le prime conseguenze della mossa messa in piedi ieri dal Partito Democratico, parte dell’opposizione e due indipendenti. Questa mattina, infatti, i tre assessori in quota dem – Alfredo Mariani, Stefano Rostan e Marina Mastropasqua – hanno protocollato le dimissioni presso l’ufficio comunale.
“Visti gli esiti del direttivo di Giovedì 12 e il clima che si è creato – ha affermato Marina Mastropasqua con tono polemico nei confronti del Pd – lunedì 16 ho ritenuto giusto rimettere il mio mandato nelle mani del Sindaco, rispettando ancora una volta le indicazioni del partito Purtroppo devo rilevare che il rispetto dei ‘deliberati’ del direttivo viene chiesto e osservato a senso unico. Ieri 6 dei 9 consiglieri comunali del Gruppo Pd si sono recati da un notaio insieme a parte dell’opposizione per sancire la fine di questa esperienza amministrativa.
Fortunatamente il maldestro tentativo non è riuscito, ma ora mi aspetto dal ‘Partito”, che non è più tale, a tutti i livelli, un atteggiamento consequenziale al fatto che una decisione così importante sia stata presa in assoluta autonomia e senza tener conto di quanto stabilito nel Direttivo”.

Le dimissioni di Rostan, assessore all’ambiente e alle politiche sociali, di Alfredo Mariani, detentore della delega al Bilancio, e di Marina Mastropasqua, assessore all’urbanistica, hanno anticipato le mosse del primo cittadino che, secondo i ben informati, questa mattina era pronto a ritirare le deleghe dell’esecutivo in vista di una ridistribuzione ad in seno ad una maggioranza alternativa (compresi gli esponenti Pd non presenti ieri nello studio notarile) che, in realtà, è ancora tutta da delineare. Sarebbero ancora molti gli interrogativi e i dubbi per un’alleanza eccessivamente eterogenea per cui alcuni storcono il naso.

Come ulteriore mossa per colpire il suo (ormai ex) gruppo, Carpentieri e i suoi starebbero preparando una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio Pierino D’Angelo: un atto politico, ma – indirettamente – un segnale di apertura ad ex alleati che da tempo chiedono la testa – metaforicamente parlando – del leader dell’Assise.
Intanto, però, Carpentieri vorrebbe preparare un documento di fine mandato da presentare all’attenzione del consiglio comunale, provando così a comporre la nuova maggioranza. L’ultima carta a disposizione della fascia tricolore sarebbe poi il commissariamento della sezione locale: il golpe fallito di ieri basterebbe già a giustificarne la decisione, ma pare che Carpentieri, uscito indenne anche dalla votazione nella direzione napoletana del partito democratico, voglia aspettare gli sviluppi della situazione. Una situazione che è tutt’altro che serena e tranquilla: se all’apparenza i giochi sembrano già fatti, sotto traccia infatti sembra che la rete dei contatti tra i “congiurati” sia sempre più fitta