La Teknoservice è incredula a fronte dell’incendio all’autocompattatore avvenuto stanotte, seguito dalle minaccia armante ai dipendenti. Giuseppe Spacone, responsabile territoriale Teknoservice, dice: «Ci sembra strano quanto successo. Sinceramente, almeno al momento, non saprei dare una spiegazione valida».
Ma l’ipotesi di una ritorsione per le passate tensioni in città ed anche di quelle più recenti del vicino cantiere di Mugnano, dove la situazione è stata pesante per giorni dopo la proclamazione dello stato d’agitazione dei dipendenti, può essere plausibile? No, secondo Spacone. «Non credo che la pista della vendetta o di una ritorsione verso qualcuno o l’azienda sia plausibile. D’altronde, se fosse davvero così, che bisogno c’era di incendiare il mezzo dopo averlo rubato? Siamo soltanto dispiaciuti per l’accaduto, ma andiamo avanti senza temere nulla».
Sull’episodio stanno indagando i carabinieri della locale caserma diretta dal tenente Francesco Tessitore. Resta da chiarire le motivazioni del raid. Perché due persone, armate di pistola, hanno minacciato i dipendenti alla guida del mezzo, si sono dileguati e poi l’hanno incendiato?