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martedì, Aprile 23, 2024
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«Il pane è del sistema». L’estorsione ai forni che arricchiva l’impero dei Lo Russo che volevano allargarsi

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Quando alcuni affiliati del clan Lo Russo iniziarono a chiedere il pizzo sul pane in nome del sodalizio criminale, senza versare la quota al leader indiscusso, Carlo Lo Russo era all’oscuro di tutto. Il giro d’affari era esorbitante e aveva portato nel tempo alla costruzione di un sistema che causò l’aumento del costo del pane in tutta l’area di Miano , Piscinola e Chiaiano. Trenta centesimi in più per ogni pezzo di pane e gli affiliati che andavano in giro a riscuotere il pizzo potevano contare su un’entrata da capogiro. Quando il boss, uscito da poco dal carcere, seppe in modo fortuito della fortuna che alcuni stavano ‘spendendo’ il suo nome andò su tutte le furie. Una circostanza evidenziata anche dalle intercettazioni delle forze dell’ordine: “Il pane è del sistema”, quindi suo. Dopo essersi consultato con Gaetano Milano, figlio di Salvatore e storico affiliato al boss dei capitoni, si decise di creare un vero e proprio impero del pane che avrebbe poi coinvolto altri prodotti come pasta artigianale e latticini. Un piano che però saltò per la nuova carcerazione dovuta all’azione di polizia e magistratura.

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