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venerdì, Marzo 29, 2024
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Marano, caccia al super latitante Zì Totonno. Gli Orlando e gli Scissionisti tra i Polverino ed i Nuvoletta

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Nonostante i boss siano quasi tutti in carcere, Marano si conferma terra fertile per lo spaccio di droga, Nell’operazione di ieri sono stati sequestrati 120 chili di droga, una pistola tipo revolver e 43 bossoli.
Gli agenti del commissariato di Scampia, nell’ambito di un mirato servizio investigativo, volto ad accertare l’illecito traffico di stupefacenti nella zona di via Nuova San Rocco, hanno effettuato un servizio di osservazione che ha portato all’identificazione e al successivo arresto di Francesco Tipaldi, di 25anni.

I poliziotti hanno proceduto ad una perquisizione presso l’abitazione del 25enne, ubicata poco distante dal luogo del controllo, rinvenendo e sequestrando, all’interno di alcuni borsoni sportivi, custoditi in cucina, ben 1.200 panetti di hashish da 100 grammi cadauno. Nell’armadio della camera da letto, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato una pistola tipo revolver, una Smith & Wesson calibro 38 special, completa di cartucce e con matricola abrasa. Rinvenuti, inoltre, 43 bossoli di calibro 38 e 7,65, una fondina per pistola e un paio di manette.
L’ingente quantitativo di droga, rinvenuto nella zona che è sotto l’egemonia del clan camorristico Polverino, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato un incasso di circa 1 milione di euro. Tipaldi, seppur al suo attivo non registra precedenti penali, in passato è stato controllato con personaggi legati al clan Amato-Pagano-.

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Qualche ora prima la zona era stata scossa dal ferimento di Michele Marchesano, cognato del padrino Giuseppe Polverino. Il clan madre resta quello del ‘barone’ ma, per quanto concerne gli assetti interni dell’organizzazione, e secondo quanto emerso dalla stessa relazione semestrale della Dia, l’esecuzione di provvedimenti cautelari a carico del gruppo Polverino avrebbero determinato un indebolimento strutturale del clan, il cui reggente risulta latitante. Si tratta di Antonio Polverino, alias Zi Totonno. Secondo il pentito Domenico Verde il latitante controllerebbe la commercializzazione di pane e carne in città.

Il clan Polverino», dice ancora il pentito, «controlla tutte le attività economiche maranesi: panifici e macellerie, tanto che non c’è un panino a Marano che non provenga da zio Totonno. Con questa espressione voglio dire che la fornitura del pane è del tutto controllata da Polverino Antonio detto zio Totonno, zio di Polverino Giuseppe».

La scure della giustizia sulla cosca avrebbe, inoltre, favorito una maggiore presenza dell’alleata famiglia Nuvoletta nella gestione del traffico internazionale di stupefacenti. Collegato al sodalizio Nuvoletta-Polverino è il gruppo Orlando – il cui vertice risulta composto da pregiudicati provenienti dal direttivo della famiglia Nuvoletta – che si rivolgerebbe prevalentemente alla vendita degli stupefacenti ed alla pressione estorsiva nei confronti di commercianti ed imprenditori locali.

Negli ultimi tempi invece sarebbero emerse nuove figure, “giovanissimi e già spietati, componenti di batterie di fuoco orbitanti nel centro storico di Marano, che in passato erano vicini a Mario Riccio e che oggi avrebbero contatti con alcune delle famiglie malavitose di Secondigliano”. Quanto basta per far ventilare una potenziale guerra tra Poggio Vallesana e dintorni.

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