Nessun pentimento per aver pubblicato la foto del figlio col volto tumefatto a seguito dell’aggressione, cosa che ha trasformato la vicenda in un caso nazionale ampiamente dibattuto. Ma anche la vicinanza e la solidarietà delle istituzioni ai più livelli e la necessità di dimenticare questa storia per tutelare un ragazzino di soli 13 anni brutalmente aggredito.
Salvatore Cutuogno, papà dell’adolescente aggredito sabato scorso in via Cesare Pavese racconta, in quest’intervista rilasciata ad Internapoli.it, della solidarietà ricevuta da più parti in questi giorni e la scelta, criticata da alcuni esperti e da parte dell’opinione pubblica, di far diventare di dominio pubblico la triste vicenda di Fabio.
«Mi aspettavo solo in parte questo ritorno mediatico sul caso di Fabio, non il primo che accade, spero nella sensibilità comune di tutti sul tema bullismo» dice Salvatore che risponde così a chi non ha condiviso la sua scelta di rendere pubblica la fotografia di Fabio: «Non è per la foto che mio figlio si ricorderà di quello che è successo. Purtroppo lui ce l’avrà impresso nella mente per tutta la vita quanto gli è capitato».
VIDEO. Il papà di Fabio: «La foto ha scosso più gli altri che mio figlio. I genitori degli aggressori mi hanno detto…»
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