Caso costruzione del Parco Guerra di corso Europa: Il Comune di Melito condannato ad un risarcimento di 20 milioni euro alla società “Progetto Casa 2000 srl’’ della famiglia Guerra. La sentenza, emessa dalla dottoressa Annamaria Buffardo, giudice della seconda sezione civile del Tribunale di Napoli Nord, è destinata a creare non pochi problemi ai conti di un Ente che non naviga certo nell’oro.
La storia del Parco Guerra è lunga e complessa. Per capirla, è necessario almeno in parte ricostruirla elencando date e provvedimenti. Nell’oramai lontanissimo 2000, l’amministrazione comunale guidata da Antonio Amente approvò uno schema di convenzione con il quale si dava il via libera alla realizzazione di 18 lotti e di ad una urbanizzazione primaria in attuazione del Piano Regolatore Generale in un’area di oltre 28.000 mq in corso Europa. L’anno dopo, nel 2001, la giunta comunale stipulò una convenzione con la società “Progetto Casa 2000 srl’’ della famiglia Guerra per realizzare quei lotti e gli oneri di urbanizzazione consistenti nella costruzione degli edifici, rete fognaria, elettrica, idrica e il sistema di illuminazione. Dopo alcuni anni dall’avvio dei lavori, nel 2006, con la commissione straordinaria alla guida dell’ente , la Procura di Napoli aprì un procedimento penale per una presunta lottizzazione abusiva e ci fu un sequestro preventivo dell’area su richiesta del pm Cristina Ribera).
L’ipotesi era che nella stessa area si stesse realizzando un complesso residenziale mentre in realtà dovevano essere costruiti soltanto degli opifici industriali. E quindi, quelle poche famiglie che vi abitavano, furono costrette ad abbandonare la propria casa prima di farvi ritorno solo dopo il provvedimento di dissequestro. Non solo, sotto la lente d’ingrandimento finì la delibera di giunta datata 2001 con la quale si stipulò la convenzione perché – secondo l’accusa – non sarebbe stata ratificata in Consiglio comunale. In relazione a tale convenzione, nel 2007 l’allora commissione straordinaria del Comune di Melito decise di annullare in autotutela la precedente delibera di giunta del 20 e decise per l’acquisizione al patrimonio comunale dell’area di corso Europa. Successivamente, e siamo nel 2008, la “Progetto Casa 2000 srl’’ fu prosciolta dal Gup, con i legali difensori che riuscirono a smontare l’accusa di lottizzazione abusiva. Questa la motivazione: “Il fatto non sussiste e non costituisce reato per insufficienza e inidoneità degli elementi raccolti a sostenere l’accusa in giudizio’’. A seguito della scelta presa nel 2007 di cancellare la convenzione stipulata nel 2001, la “Progetto Casa srl’’ inoltrò ricorso al Tar nel 2009 e al Consiglio di Stato nel 2010. Sia nell’uno che nell’altro caso, i ricorsi non vennero accolti. Ma la “Progetto Casa srl’’, essendo convinta di aver subito un danno dal comportamento del Comune di Melito, ha poi deciso di chiedere i danni all’Ente per una cifra monstre, pari a 134 milioni di euro. Nella sentenza della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Napoli Nord si specifica anche l’iter seguito per la stipula della convenzione e il suo successivo annullamento, ha creato danno alla società “Progetto Casa 2000 srl’’. Perciò, per tutti questi motivi, il Comune è stato condannato a pagare una cifra di 19.872.733,08 euro alla ditta della famiglia Guerra.
Di recente, con la piena acquisizione al patrimonio comunale, l’ex amministrazione di Venanzio Carpentieri mise in campo il progetto di trasferire negli edifici disabitati del Parco Guerra gli uffici dell’Asl e il Comando dei carabinieri trasformando quell’area in un polo di legalità. Ora, con questa sentenza, resta da capire cosa succederà e se il romanzo iniziato oltre 15 anni fa si arricchirà di altri capitoli.