La Vanella Grassi non ce l’aveva con i vertici del clan Amato-Pagano ma con i luogotenenti che reggevano le sorti degli scissionisti dopo l’arresto di Capa Bianca (Raffaele Amato jr) – Si legge su Cronache della Campania – A spiegarlo agli inquirenti è il collaboratore di giustizia Giovanni Illiano che ha svelato molti particolari del periodo che vide i ‘girati’ contrapposti agli scissionisti.
“Questa faida è stata scatenata da noi
intendendo dire Mariano Riccio, Cerrato Carmine
e la Vinella Grassi – ha rifetito Illiano – Pochi giorni dopo che
Arcangelo Abete venne arrestato mi incontrai
con “Gio Banana” Rosario Guarino a Napoli, fuori
dallo Chalet a Mergellina; Giò Banana mi abbracciò e baciò e mi disse: ti devo parlare,
perché sei fidato di Raffaele Amato jr. Fagli
questa ‘mbasciata: “Se noi abbiamo fatto tutto
questo, non è per mancanza di rispetto verso la
famiglia Amato, ma per i guai combinati dal
Polacco (Carmine Cerreto), Mariano, Raffaele Baiano. Digli, qualsiasi
cosa, lui è nostro fratello. Appena esce, noi ci
chiariamo con lui”.