Un’amicizia datata tanto da giungere ad una vera e propria richiesta di mediazione contro uno dei clan più potenti dell’area flegrea. Nei suoi lunghi colloqui con i magistrati della Dda Salvatore Lo Russo ha spiegato quale fosse la natura dei suoi rapporti con i Potenza. L’ex padrino dei ‘capitoni’ di Miano ha riferito di come i Potenza reinvestissero i loro ‘guadagni’ nel settore immobiliare e, soprattutto, in quello della ristorazione. Rapporti talmente stretti, quelli tra Lo Russo e la famiglia Potenza che Luigi Pompeo, genero del boss poi arrestato, affidò a Bruno Potenza 500mila euro dei ‘capitoni’ per evitare che cadessero sotto sequestro. Potenza avrebbe sfruttato, quindi, il denaro per i suoi affari versando, però, un ‘mensile’ di 4mila euro alla figlia del boss. Riguardo ai rapporti che, invece, univano Salvatore Lo Russo al defunto ‘chiacchiarone’, questi risalirebbero addirittura agli anni “80 quando il boss, in diverse occasioni, prese in prestito denaro per coprire delle ‘perdite’ relative al calcioscommesse, attività che Lo Russo gestiva in persona. I rapporti di ‘affari’ sarebbero durati fino al 2007 ossia quando a Lo Russo fu notificato un decreto di fermo per la sua appartenenza al sodalizio di Miano. Già in quel periodo, però, il boss avrebbe cominciato a ‘trattare’ con Bruno Potenza, con il quale, come dallo stesso Lo Russo raccontato, si era creata una ‘forte amicizia’.
In un’altra occasione Lo Russo avrebbe addirittura aiutato Potenza come quando a ‘Chiacchierone’ arrivò una richiesta estorsiva dei Longobardi-Beneduce per il ristorante ‘Villa delle Ninfee’. L’episodio è stato confermato anche dello stesso Mario Potenza poco prima della sua morte quando in un’intercettazione telefonica fa riferimento all’intervento dei ‘capitoni’ per evitare di pagare ai Longobardi-Beneduce la somma di 75mila euro. Ad intervenire, quella volta, fu il figlio di Salvatore Lo Russo, Antonio, già latitante in Polonia. Chiamati gii ‘amici di Pozzuoli’ li convinse a rinunciare al denaro perché, in caso contrario, ci sarebbero state ritorsioni da parte del suo clan.