domenica, Luglio 20, 2025
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Rostan presenta Articolo 1 dopo il divorzio dal Pd: «Intesa possibile con il mio ex partito, ecco la strada…»

La volontà di allargare, in vista delle amministrative di primavera e delle politiche del prossimo anno, il fronte del movimento dei transfughi del Pd e al quale ha aderito Un lavoro costante per affrontare le emergenze dei territori, dall’ambiente alla sicurezza. Ricostruire un centrosinistra dallo schema classico. Michela Rostan, fuoriuscita dal Partito Democratico e da un mese esponente di Articolo 1 Progressisti e Democratici, in quest’intervista ad Internapoli.it tocca a tutto tondo diversi argomenti riguardanti la sua attività di deputata. «Con il Pd non si poteva più andare avanti. Bisogna rimettere al centro il tema del lavoro, soprattutto per i giovani», dice la Rostan che non risparmia stoccate al suo vecchio partito e ad alcuni suoi esponenti.

Onorevole Michela Rostan, quali sono le proposte politiche che mette in campo Articolo 1 Progressisti e Democratici? E perché ha deciso di abbandonare il Pd?

«Va detto che non è stata semplice la scelta di lasciare il Pd, partito nel quale ho militato per 10 anni. Purtroppo si era arrivati ad un punto di non ritorno. Già il nome del nuovo movimento indica in sé quali saranno i punti principali della nostra battaglia politica: lavoro e democrazia. Bisogna ricompattare il centrosinistra e soprattutto va data una maggiore attenzione a quelle aree di maggiore sofferenza sociale».

Nel Pd non era più possibile farlo?

«Si era oramai perso la bussola in quel partito su alcuni temi fondamentali. C’è la necessità di interventi di carattere strutturale sui giovani e sull’occupazione».

Ma quindi il dialogo col Partito Democratico è precluso da parte vostra?

«Assolutamente no. Se il Pd e le altre forze di centrosinistra vogliono impegnarsi sui temi fondamentali come lavoro e dell’occupazione giovanile, il dialogo può esserci».

Qualcuno vi taccia di essere dei riciclati della politica

«Ognuno può dire quello che vuole. Ma quando si hanno gli strumenti per condurre una battaglia politica, è giusto intraprenderla».

In vista delle politiche del 2018, chi tra i tre candidati alla segreteria Pd potrebbe accrescere la possibilità di un accordo con Articolo 1?

«Il nostro obiettivo è quello ricostruire il centrosinistra allargato. Tra i tre, credo che Orlando possa essere maggiormente avvezzo a quest’accordo. Se fossi nel Pd, per la segreteria voterei lui, perché ha in testa quello che abbiamo in testa noi di articolo 1. Non dimentichiamoci le alleanze alle scorse amministrative. A Napoli il Pd si alleò con Verdini. E i risultati si sono visti».