Visitare gli Scavi di Liternum è come andare in qualsiasi giardinetto pubblico. Non c’è nessuno che controlla l’entrata e l’uscita dei visitatori, chiunque potrebbe introdursi e danneggiare i reperti archeologici. Anni ed anni di annunci, ma lo storico sito di Giugliano, che accoglie le spoglie di Scipione l’Africano, è ben lontano dall’essere valorizzato o quanto meno tenuto in condizioni decorose. E’ di qualche settimana fa l’annuncio della Città Metropolitana della restaurazione della Colonna Anastilosi sul tempio (Capitolium) del Foro dell’Area «Antica Liternum». E’ stato firmato il contratto che affida all’impresa specializzata Archeo&Restauri di Napoli, per un importo di 33mila e ottocento euro, i lavori di restauro, recupero archeologico e messa in sicurezza della Colonna che è parte integrante del sito archeologico “L’intervento pone le basi per il recupero completo del sito ed è la premessa per la sua fruizione pubblica”, dichiarò il sindaco De Magistris all’indomani della firma, ma la situazione ad oggi è ben diversa.
Basta recarsi sul posto per verificare le condizioni di degrado ed abbandono. Non c’è sorveglianza, i cancelli sono aperti e tutti possono accedervi. Tra le erbacce ci sono rifiuti disseminati un po’ ovunque. Nell’area verde c’è un asino che pascola liberamente, mentre andando verso le sponde del lago Patria la situazione diventa sempre più fatiscente tra case abusive e attività di pesca fuorilegge.
La promessa di ridare uno stato di agibilità e fruibilità agli scavi è ancora lontana dall’essere mantenuta.
