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giovedì, Aprile 25, 2024
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CAMORRA. Sparatorie e ronde armate: alta tensione tra Sant’Antimo-Grumo e Casandrino

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Gli arresti ed i sequestri operati dalle forze dell’ordine, se da un lato hanno decimato gli storici clan operanti in città, hanno aperto uno squarcio all’interno del quale stanno cercando di inserirsi le nuove leve. Secondo l’ultima relazione della Dia tra Sant’Antimo, Casandrino e Grumo Nevano la situazione è frastagliata ed esplosiva.
Le estorsioni e lo spaccio di droga costituiscono i principali introiti illeciti di diverse famiglie, spesso alleate tra di loro. I Verde, Puca, Ranucci, Petito, D’Agostino, Silvestre si fanno la guerra a Sant’Antimo, mentre a Casandrino domina il clan Marrazzo, a Grumo Nevano il clan Aversano. Le vecchie famiglie, però, hanno perso pezzi importanti, soprattutto di recente, come dimostrano le operazioni a carico dei Puca e dei Verde. . Alla base delle operazioni le rivelazioni dei pentiti di camorra che stanno svelando anche retroscena di omicidi di più di dieci anni fa.
Nell’ultima operazioni sono stati presi i pezzi grossi: DELL’OMO Francesco “o maranese”,
FEMIANO Antimo alias “morandi”,
IAVAZZO Lorenzo alias “sparavolpe”,
LAMINO Claudio “o mericano”,
PACIOLLA Antonio alias “o russ”,
e DI BIASE Antimo.

Le fibrillazioni degli ultimi mesi, culminate in sparatorie, per ultima quella di sabato pomeriggio ai danni della moglie di un noto pregiudicato della zona, sono segnali evidenti che gli equilibri criminali in città sono saltati. Oltre ai raid, si registrano anche uomini armati che come ronde girano in città per delimitare il territorio ‘stile Gomorra’. Sarebbero cani sciolti affiliati a tanti, troppi clan in guerra per il controllo dello spaccio di sostanze stupefacenti. Le principali cosche operative sul territorio, ad esempio i Puca, i Verde, i Ranucci o i Petito, sarebbero state decapitate. Al momento, secondo quanto riportato nell’ultimo rapporto della Direzione Investigativa Antimafia, i vari clan sarebbero retti da personaggi di secondo piano, poiché quasi tutti i vertici sarebbero detenuti.
A Sant’Antimo, rivela la Dia, le cosche criminali formate da giovani ‘cani sciolti’ lottano per il controllo delle piazze di spaccio e del racket. Non c’è un clan nettamente superiore ad un altro e, a volte, piccoli nuclei criminali si dividono o contendono la vendita di determinate partite di droga.

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Ad avvalorare, infine, la tesi di una ‘polveriera’ criminale, vi sarebbe anche l’omicidio di Antimo Chiariello, il 44enne santantimese ammazzato con due colpi in viso e poi carbonizzato prima di essere abbandonato nei pressi dell’uscita di Grumo Nevano dell’Asse Mediano. Non si esclude, dunque, che l’omicidio di Chiariello possa essere in qualche modo legato ad una faida tutta santantimese così come già accaduto tra gli anni Novanta ed il Duemila.

Tra i morti della faida Puca-Petito Ranucci e Verde, vi sono compaiono Domenico Guerra e Giuseppe Puca, scomparsi nel 1994 per lupara bianca, Vittorio Ronga, membro del clan Puca ucciso nel 2009, Vincenzo Chirollo, membro del clan Verde ucciso nel 2010, Aniello Flagiello ucciso nel 1991, Paolo Frasca, freddato nel 2007, Geremia Petito ammazzato nel 1991, Raffaele Ranucci ucciso nel 2006, Santo Flagiello, Ernesto Flagiello, Raffaele Guarino e Andrea Petito, ammazzati nella strage di Melito nel 1992, Antimo Petito freddato nel 1994

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