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sabato, Aprile 20, 2024
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Cosimo Di Lauro come Genny Savastano, il primo agguato fu un fiasco: così fallì il raid alle case celesti

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C’è anche il racconto della ‘prima volta’ di Cosimo Di Lauro tra le dichiarazioni che Luca Menna ha rilasciato ai magistrati antimafia dopo la sua scelta di collaborare con la giustizia. Si tratta del tentato omicidio di tale Picardi, avvenuto nei pressi delle ‘Case Celesti’ nel 1997, e a cui avrebbe partecipato anche il primogenito del padrino di via Cupa dell’Arco. Picardi fu ucciso perchè aveva frequentazioni sentimentali non gradite al clan e, nonostante i ripetuti solleciti di interrompere queste relazioni, l’uomo continuava a fare di testa sua. Menna rivela che fu lo stesso Cosimo a proporsi a Massimo Mele (incaricato dell’agguato) di aiutarlo. L’agguato, però, non andò a buon fine. Mele «mi disse che lui e Cosimo erano andati a fare l’agguato a bordo di una moto guidata da Cosimo di Lauro mentre Massimo Mele era il passeggero… con la moto si recarono nel Manterosa perché la vittima praticava quella zona».

«Quando lo individuarono Massimo Mele iniziò subito a sparare e lo colpì. La vittima era a piedi. La vittima, nonostante fosse stata colpita, riuscì a scappare e si rifugiò su un autobus che era appena giunto alla fermata. Il Mele scese dalla moto e seguì la vittima sull’autobus, sul quale … piombò il terrore. La vittima scese dall’autobus e fu allora che Mele, seguendola, lo colpì nuovamente, ma la stessa fuggì di nuovo sino a fuori al rione delle ‘Case Celesti ‘, 200 o 300 metri dal Manierosa . La vittima, arrivata davanti al rione delle ‘Case Celesti ‘ si accascia al suolo e Mele Massimo pensò di averla uccisa. Lui allora risale sulla moto guidata da Cosimo Di Lauro che lo aveva seguito in tutti i suoi spostamenti». In realtà Picardi non morì ma, anzi, fu soccorso e accompagnato in ospedale dove ai poliziotti indicò Mele come autore dell’agguato. Come riportato dal quotidiano Cronache di Napoli il racconto della vittima gettò nel panico il clan Di Lauro perché, siccome sia Mele sia Cosimo avevano agito a volto scoperto, anche quest’ultimo poteva essere stato riconosciuto da Picardi e, quindi, essere arrestato. Menna. infatti, ricorda che subito dopo l’accaduto accompagnò più volte Gennaro Marino ad incontrare Vincenzo Di Lauro, incontri che si conclusero con la decisione del ras delle ‘Case Celesti’ di far ritrattare Picardi. Cosa che, durante il processo a carico di Mele, effettivamente avvenne ma la sua ritrattazione non fu ritenuta veritiera dai magistrati che, anzi, condannarono il sicario. Il nome di Cosimo Di Lauro, invece, non saltò mai fuori.

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