I carabinieri del Gruppo tutela ambiente di Napoli e del comando provinciale di Caserta hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare (di cui tre in carcere e due agli arresti domiciliari), emesse nei confronti di imprenditori operanti nel settore dei rifiuti.
A finire soto i riflettori degli inquirenti i responsabili della RFG, impianto di compostaggio, ritenuti responsabili di disastro ambientale e associazione per delinquere per traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi.
È stato complessivamente accertato lo smaltimento di circa 38.000 tonnellate di rifiuti pericolosi. La RFG non è nuova a fatti di cronaca inerenti abusi ambientali, fu infatti al centro di eventi ce meritarono l’attenzione della stampa, allorquando, nel luglio 2003, venen arrestato F.R., di Trentola Ducenta (allora 58enne), legale rappresentante della società.
Gli indagati, grazie a questo traffico avrebbero movimentato nel solo periodo novembre 2002-maggio 2003 circa quarantamila tonnellate di rifiuti con un giro d’affari di oltre tre milioni di euro , con l’evasione della cosiddetta ecotassa per circa cinquecentomila euro. I maggiori sversamenti avvenivano nella cava Magest di Giugliano (controllata da Toni Gattola) ma gestita ufficialmente dalla Magest Service di Patrizia Colimoro. I carabinieri del gruppo tutela ambientale sono così riusciti a risalire alle persone, che hanno perpretato lo scempio ambientale nelle campagne di Giugliano in questi ultimi anni. I liquami tossici oltre che a mettere in pericolo le colture e le falde acquifere della zona, sono tra i principali fattori che hanno contribuito all’aumento abnorme delle forme tumorali nel nostro circondario, come già rilevato dalle autorità sanitarie.