Una folla commossa ha partecipato ieri pomeriggio ai funerali del piccolo Gianluca Pellegrino, il bimbo di sette anni morto quattro giorni fa mentre si trovava in sella ad una minimoto con il cugino di 14 anni, Alessandro, che ha riportato un politrauma: fatale è stato un contatto, forse in seguito a un tentativo di sorpasso, con un autocarro. Una tragedia che ha scosso l’intera città. Alle esequie – celebrate da monsignor Angelo Parisi nella parrocchia di San Luca Evangelista – erano presenti oltre 1500 persone. Palloncini e applausi hanno accolto la bara bianca all’arrivo in chiesa. «Ringraziamo Iddio perché ci ha donato Gianluca – ha detto il sacerdote – Ora la Madonna lo ha accolto tra le sue braccia». Inconsolabile il pianto di mamma Rosa e papà Giuliano: abbracciati al primogenito Vincenzo, il fratello maggiore di Gianluca, hanno partecipato alle esequie circondati dall’affetto di amici e parenti. In chiesa sono arrivati i compagni di classe del bimbo seguiti dalle insegnanti, gli amici della scuola calcio, i conoscenti del quartiere Camposcino dove abita la famiglia Pellegrino. E poi il sindaco Taglialatela, i consiglieri comunali, i rappresentanti delle associazioni. A tutti loro si è rivolto monsignor Parisi: «Le regole della società civile vanno osservate sempre, in ogni circostanza. Invito tutti i cittadini di Giugliano al rispetto della legalità: sono le regole ad assicurare la convivenza pacifica tra gli uomini». Nessun riferimento specifico alla tragedia di mercoledì: il sacerdote non se l’è sentita di aggiungere dolore a dolore. Ma non ha rinunciato a dire come la pensa: «Vi sono tragedie di fronte alle quali gli uomini non possono fare nulla – ha detto il prete nell’omelia – Ma tante altre sono evitabili: possiamo scrollacele di dosso se facciamo qualcosa che ci aiuti a sfuggirle». Al termine del rito funebre – poco dopo le 16 – la bara bianca è stata trasportata al cimitero di Giugliano.
In tanti, ancora ieri, si sono recati sul luogo dell’incidente, dove sono ancora visibili le tracce di sangue, per deporre fiori e bigliettini. Un omaggio silenzioso cui fanno da contraltare decine di moto e motorini che zigzagano tra le auto con conducenti e passeggeri tutti privi di casco.