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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Giugliano. Consiglio tra polemiche e sorprese. Ragosta attacca Marino e Rimoli, l’Udc chiede l’azzeramento di giunta

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Un consiglio comunale movimentato quello di oggi che aveva tra i punti all’odg l’approvazione del bilancio di previsione, tema risolutivo per le sorti dell’amministrazione giuglianese. C’è ancora poco dialogo tra i due schieramenti politici ed a dimostrarlo sono state le votazioni senza colpi di scena. Il primo punto portato in Assise, approvazione del piano sociale di zona 2016/2018, ha visto la votazione favorevole dei 18 consiglieri di maggioranza, 9 i voti contrari dell’opposizione. La medesima votazione per i restanti punti all’ordine del giorno portati questa mattina in aula consiliare. A far discuter è stato il Programma triennale dei Lavori Pubblici 2017/2019, nel quale secondo la consigliera Anna Russo “non ci sono interventi concreti su opere di importante rilievo per la città ma solo programmi di ordinaria amministrazione”, ha sottolineato la consigliera di CambiaMenti. Dopo la votazione, si è discusso della nota di aggiornamento Dup. Ad intervenire è stato il consigliere di Forza Italia Alfonso Sequino il quale ha sottolineato l’assenza di modifiche promesse nella seduta precedente ma non avvenute nella pratica. Per lo stesso motivo il consigliere di minoranza ha sottolineato la mancata presentazione degli emendamenti, tema di discussione del quinto punto all’odg.

Si è passati poi al sesto ed ultimo punto, ovvero il Bilancio. Il tema portato in ritardo in assise ha riacceso gli animi in aula, tra tutti ad esprime il suo voto contrario è stato il consigliere di minoranza Rosario Ragosta il quale ha puntato il dito contro i suoi ex colleghi di maggioranza, sindaco e giunta. In particolare le sue accuse erano rivolte all’assessore Miriam Marino. Nel suo intervento ha accusato il primo cittadino Antonio Poziello di essere il padre padrone dei suoi consiglieri oscurando ogni loro posizione o scelta. Subito dopo le sue accuse sono state rivolte all’assessore Marino rea di non essersi dimessa dopo la sua scelta di candidarsi al consiglio metropolitano: “Sta portando avanti un impegno politico promosso in campagna elettorale ma a conti fatti è palesemente non idonea a coprire il suo ruolo. Relazioni sterili da parte sua e dell’assessore Rimoli, aveva chiesto le dimissione e poi è rimasta nella giunta Poziello, è una questione di dignità etica oltre che politica. Pensi meno a fare i selfie in piazza” conclude Ragosta. Dopo il suo intervento al vetriolo, la svolta improvvisa in una trama già scontata arriva dal consigliere dell’Udc Andrea Guarino il quale inaspettatamente ha chiesto l’azzeramento della giunta. “Ci sono degli errori nelle relazioni dell’assessore Marino e Rimoli, andrebbe salvato qualche assessore ma il resto della giunta andrebbe cambiata. Dopo due anni la situazione è ferma al palo e la responsabilità è dell’esecutivo. Infine ha definito l’assessore Rimoli un sotto-assessore che ha nelle mani una delega che in realtà “gestisce” il sindaco Poziello”. Il suo intervento è stato apprezzamento dalla minoranza nonostante abbia dichiarato voto favorevole al bilancio pur non condividendolo.

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