Indagini a tutto campo dei carabinieri per risalire agli autori dell’ennesimo attentato avvenuto tra domenica e lunedì in piazza Trieste e Trento, dove un boato ha distrutto la serranda di una macelleria. Si tratta probabilmente di un raid a scopo intimidatorio che porta al racket.
Negli ultimi mesi questi episodi eclatanti, visibili, sembrano voler avere tutti una chiave di lettura particolare: messaggio della criminalità organizzata. Il 12 aprile scorso nella notte, tra le 2,35 e le 2,40, un altro grave episodio: nel mirino finiì la serranda di un esercizio commerciale in via Giuseppe Garibaldi. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Giugliano agli ordini del capitano Antonio De Lise. Dall’inizio del-l’anno sono diversi gli episodi nelmirino degli investigatori. Le intimidazioni fatte con bombe carta – la criminalità organizzata sa bene che anche un avvertimen tofatto senza clamore ha lo stesso effetto sulla vittima di un ordigno esplosivo – vogliono essere d’esempio a chi non china il capo ai messaggeri del racket. Ad agire forse sono nuovi gruppi criminali che cercano di farsi spazio dopo gli arresti che hanno praticamente decimato il clan Puca egemone per anni sul territorio.
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