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giovedì, Aprile 25, 2024
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Rapinatore ferito sulla Fascia Costiera, è bufera politica sulla questione sicurezza

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Inevitabilmente la vicenda del topo d’appartamento albanese gravemente ferito dall’agente di polizia al Parco del Lago fa scivolare di nuovo il dibattito sulle generali condizioni della fascia costiera giuglianese, zona considerata a rischio da molti sia sotto il profilo ambientale che della sicurezza.
Per il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Risso, che conosce a menadito la realtà della fascia costiera perché lì residente, «quel particolare territorio senza dubbio si presta di più ad episodi del genere, anche se furti in appartamento si sono verificati anche in centro città». Ma la «cosa paradossale – aggiunge – è che a presidio della zona polizia e carabinieri si alternano e non agiscono mai assieme. Anche i vigili urbani sono pochissimi».

Dunque l’amministrazione di Antonio Poziello ha responsabilità? «In parte, perché ci dovrebbe essere una richiesta più insistente al Ministero dell’Interno e alla Prefettura di Napoli per inviare sul posto forze dell’ordine. Ma neanche le amministrazioni precedenti hanno fatto chissà quanto. Mi domando: se al posto del poliziotto che ha sparato ci fosse stato un altro, cosa sarebbe successo? Anche l’Assessorato alla Fascia Costiera, che è senza portafoglio, – conclude Risso – dopo un buon inizio ha diminuito la presenza a causa del subentro delle vecchie modalità politiche».

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Ma l’assessore al ramo, Carla Rimoli, non ci sta a fare la figura dell’amministratrice inefficiente. «Ci tengo a precisare – afferma – che non si rileva rispetto ad altri luoghi un numero maggiore di furti e rapine. Sin dall’inizio del nostro insediamento, costante è stato il dialogo con le forze dell’ordine e numerose le azioni che le stesse stanno mettendo a segno con successo e instancabilmente, sia da un punto di vista di microdelinquenza che per sgominare clan camorristici e affari legati alla criminalità organizzata». Fortemente critica è anche Lucia De Cicco, da tanti anni impegnata nella battaglia della bonifica e riqualificazione della fascia costiera. «Il problema ambientale e quello della sicurezza vanno di pari passo, perché entrambe implicano un controllo capillare delle forze dell’ordine che in quella zona sono sotto organico. Sebbene lo preveda il decreto della Terra dei Fuochi, le telecamere di videosorveglianza non sono mai state installate. Bisogna comprendere che la fascia costiera è un’altra città e quindi sono necessari controlli adeguati».

Secondo il sindaco Antonio Poziello: «Sulla sicurezza di quella zona c’è una stretta sinergia tra Prefettura, Questura, Polizia e Arma dei Carabinieri e le forze dell’ordine sono riuscite sempre ad arrestare a seguito delle indagini chi si è macchiato di reati predatori. Non c’è una particolare emergenza di furti in casa sulla fascia costiera, ma la percezione del cittadino è che, quando qualcuno viola una proprietà privata, manchi sicurezza».

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