Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri del Ros stanno eseguendo un provvedimento cautelare, emesso dalla procura distrettuale antimafia di Napoli, nei confronti di cinque persone indagate per concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, minaccia e falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale, reati aggravati dalle finalità mafiose. Al centro delle indagini del Ros, spiegano i carabinieri, ci sono “le infiltrazioni del clan Polverino, egemone nell’area nord occidentale di Napoli, nella realizzazione del piano di insediamento produttivo del comune di Marano, importante infrastruttura per il rilancio dell’economia locale che prevede lavori per 40 milioni di euro”. Dalle indagini, fanno sapere i carabinieri, è emerso il “patto” tra il clan camorristico e due fratelli imprenditori di Sant’Antimo “funzionale all’aggiudicazione dell’appalto attraverso intimidazioni mafiose e reimpiego delle ingenti risorse economiche provenienti dai traffici illeciti del clan”. Contestualmente i carabinieri stanno eseguendo un decreto di sequestro di beni immobili, partecipazioni societarie e rapporti finanziari per un valore di 70 milioni di euro. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà, alle ore 11.00, negli uffici della procura distrettuale antimafia di Napoli.
Patto tra la camorra di Marano e due imprenditori di Sant’Antimo: 5 arresti e sequestro da 70 mln di euro
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