Patrizio Raia era uno dei ras degli Abete-Abbinante durante la guerra che oppose i due gruppi di Scampia alla Vanella Grassi. Per tali motivi entrò ben presto tra gli obiettivi indicati da Antonio Mennetta nella sua black list. A rivelarlo è il collaboratore di giustizia Luca Cortese: «Patrizio Raia e Giovanni Staiano cognato di Raffaele Notturno più altri loro affiliati
tra cui Carmine Ruffo un certo Gabriele di cui non ricordo il cognome e Vincenzo Barbato si adoperavano per i traffici giù una comunità a Miano: loro sapevano che io era fratello dì Giovanni ‘o Cavallaro e cognato di Taekendò della famiglia Amato-Pagano. Quindi ci tenevamo a distanza e seppi però che costoro avevano impiantato un traffico di droga all’ingrosso,ossia i passaggi di mano, mentre Giovanni Staiano aveva impiantato dentro la Comunità una vera e propria piazza di cocaina. Un po’ prima dell’omicidio di Ciro Abrunzo o’ cinese, avevo notato l’arrivo in comunità di esponenti del clan Licciardi per parlare con Patrizio Raia, che era un po’ il capo del gruppetto. Vidi Totore ‘o cecato, un certo Vicenzino; poi Antonio Mennetta mi mandò a chiamare perché voleva informazioni sul traffico di droga
che si faceva in questa Comunità ed in particolare se questo gruppo Abete-Abbinante-Notturno vendeva droga, in base evidentemente ad un accordo con i Licciardi, che controllavano il territorio su cui sta la Comunità. Licciardi che non avevano voluto fare analogo accordo con la Vinella. Io riferii al Mennetta che i soggetti stavano vendendo droga. Poi in Comunità vennero Armando Ciccarelli con due affiliati della Masseria Cardone, Vincenzino e ‘o topone Gennaro Cannavacciuolo, e sentivamo le grida del Ciccarelli nei confronti di patrizio Raia, per intimargli dì cessare l’attività, altrimenti avrebbero preso provvedimenti proprio loro del clan. Il Mennetta venne a sapere che Patrizio Raia
tornava a casa nei weekend e decise di ucciderlo. Mennetta mi mandò a chiamare per sapere qual auto usasse, se era armato eccetera. Io gli diedi le poche informazioni in mio possesso. Mennetta decise allora che Patrizio Raia dovesse essere seguito all’uscita dalla Comunità, nei pressi dell’Asse mediano. Nel mese di luglio. un pomeriggio sentii il rombo di numerose motociclette. Aprii la porta della mia stanza e mi trovai una pistola in faccia, puntatami da Cannavacciuolo ‘o topone, ed io dissi : levami questa pistola, sono il fratello di Ciruzzo. Improvvisamente mi riconobbe Antonio Trambarulo ‘o muntato, il quale disse: è un nostro compagno e volevano sapere dove stava Patrizio Raia. Poi venni a sapere da mio fratello che questi soggetti della Masseria Cardone dovevano sequestrare il Raia e
condurlo alla Vanella Grassi. Il Raia si era nascosto sotto il letto in una stanza e quelli della Masseria Cardone se ne andarono. Dopo una mezzoretta viene mio fratello con due ragazzi e mi portano al circolo di Matuozzo dove vi erano un sacco di soggetti, tutti armati, della Vinella con Mennetta tutto arrabbiato che gridava che quelli della Masserua Cardone, erano degli incompetenti che si erano fatti fuggire Raia».
Ras nascosto sotto il letto per evitare la punizione della Vanella: gli Abete-Abbinante nel mirino di Mennetta
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