13.9 C
Napoli
venerdì, Aprile 19, 2024
PUBBLICITÀ

Giugliano e le notti (in) bianche, quando una camomilla è meglio di un post su Facebook

PUBBLICITÀ

Ero tranquillo a casa sul divano, aspettavo che mi venisse sonno in questa ennesima calda nottata

quando scorrevo, come spesso mi capita, i vari post di Facebook. Tra un link ed un commento mi è parso davanti agli occhi un video-diretta riguardante la conferenza stampa di presentazione della Notte bianca dei saldi a Giugliano. Al tavolo c’era naturalmente anche il sindaco. Ascoltavo le solite dichiarazioni di rituale, qualcosa anche di condivisibile. Tutto filava liscio, insomma, e gli occhi pian piano si spegnevano quando all’improvviso una dichiarazione mi fa sbarrare le palpebre: “Giugliano è la città più sicura dell’area a nord di Napoli e dell’intera provincia di Napoli”. Certo di aver sbagliato ad ascoltare riporto il play a pochi secondi prima ma la scena è sempre la stessa “Giugliano è la città più sicura dell’area a nord di Napoli e dell’intera provincia di Napoli”.

Per un attimo mi sono passati davanti i cinque agguati ed i tre morti di camorra ammazzati nell’arco di un anno e mezzo, due dei quali in una tabaccheria in pieno centro. Senza contare i furti e le rapine che un giorno sì e l’altro pure si verificano sul nostro territorio. Lungi da me criticare l’operato delle forze dell’ordine. Anzi, polizia e carabinieri stanno facendo un lavoro immane per contrastare i fenomeni di micro e macro delinquenza, in un territorio così vasto e difficile con poche risorse a disposizione. Gli sforzi repressivi delle forze dell’ordine non cancellano però l’illegalità dilagante che imperversa a Giugliano.

PUBBLICITÀ

Il sindaco ha parlato di una città che sta cambiando, di aver ereditato un deserto dove i negozi chiudevano. La seconda parte della sua affermazione è senz’altro vera, mentre nutro seri dubbi su questo cambiamento tanto decantato di conferenza in conferenza come un mantra.

Oltre ai giorni ‘di festa’ non mi sembra che le strade di Giugliano siano state così affollate. Ancora oggi sono più i negozi che chiudono rispetto alle nuove attività che aprono. Basta farsi un giro nel triangolo piazza San Nicola, piazza Trivio, piazza Matteotti, piazza Annunziata e piazza Gramsci per verificare il numero delle serrande abbassate. Chi si prende i meriti della movida che affolla le uniche due piazze (Matteotti e Chalet) come una sua conquista, dovrebbe avere l’umiltà e l’onestà di ammettere che d’estate non c’è bisogno di organizzare eventi per portare gente in strada, ci sono sempre state e sempre ci saranno. Basta sfogliare l’album dei ricordi e ripescare le foto dell’affollato Chalet degli anni ’80-’90, quando la piazza era un cuore pulsante e vero luogo di aggregazione di tantissimi giovani per rendersi conto che non c’è bisogno degli eventi per avere una città “smart e cool” per ‘rubare’ le persone dall’odiata Aversa ma servirebbe solo una seria e concreta programmazione amministrativa. O meglio non c’è bisogno di questi tipi di eventi mordi e fuggi, che portano sì un po’ di gente in più in strada ma che non lasciano nulla al territorio.

I pub e gli esercizi commerciali di recente apertura non sono altro che l’effetto unicamente dello sforzo e del coraggio imprenditoriale privato. Dall’Amministrazione non c’è stato un solo provvedimento concreto per favorire il commercio. Il regolamento Dehors (quello che dovrebbe regolare l’installazione dei gazebo esterni per intenderci) – come sottolineato nei giorni scorsi dal consigliere grillino Nicola Palma – giace nel cassetto da due anni, rimbalzando da commissione a commissione senza trovare nessuna soluzione. Intanto si continua con l’anarchia e ognuno fa di testa sua occupando spazi pubblici a proprio piacimento. Nessun provvedimento di incentivo per l’apertura di nuove attività nel centro storico è stato adottato; la divisione tra zona food e no food è un miraggio; nessun piano di viabilità o parcheggi è stato messo a punto. A chi lo ha criticato come sindaco delle feste, Poziello ha replicato sostenendo che si tratta di marketing territoriale e che ne farebbe anche tre al giorno pur di risvegliare una città morta. Ma siamo così sicuri che tutti gli eventi organizzati fin qui dalle varie associazioni, spesso con il patrocinio e relativa contributo dell’Amministrazione, abbiamo sortito l’effetto sperato di fungere da volano economico e/o da stimolo socio-culturale? La risposta, la mia s’intende, è assolutamente no. Gran parte della colpa è anche delle stesse organizzazioni di categoria dei commercianti, che sembrano essere più impegnate a bussare a turno alla porta della casa comunale in cerca di contributi per eventi che lasciano il tempo che trovano piuttosto che organizzare tavoli ed incontri su questioni di vera rilevanza politica, economica e commerciale che dovrebbero interessare i loro iscritti. Alzare la voce quando si verificano rapine all’amico commerciante di turno iscritto all’associazione serve ben poco, se poi non c’è impegno reale su questi temi, se non si parla di piano viabilità, di incentivi per i giovani imprenditori, di un piano commerciale serio, di riduzione delle tasse per chi investe e assume.

Infine i lavori a rilento del Piu Europa hanno finito di affossare i commercianti. Su questi appalti ci sarebbe molto da scrivere ed indagare. Mi chiedo perchè abbiano rifatto tre volte in dieci anni il Corso Campano, piazza Matteotti e piazza Gramsci, mentre sulla fascia costiera mancano ancora i marciapiedi? Un mistero, quanti soldi sprecati! Che fine ha fatto il progetto Piu Europa per la riqualificazione del Borgo La Riccia? Perchè il centro sportivo Antares, con annessi campi di tennis e calcetto, continua ad rimanere chiuso? Di chi sono le responsabilità e quali sono i problemi che frenano veramente l’apertura?
Sia chiaro, la colpa non può essere addossata solo all’ultima Amministrazione. A sentire maggioranza ed opposizione scontrarsi sulle varie tematiche si assiste al gioco dello scaricabarile dove ognuno è bravo a prendersi i meriti ma è ancora più scaltro a sottolineare i demeriti e le inefficienze della parte politica opposta. Se prendiamo uno ad uno gli esponenti politici che hanno governato Giugliano negli ultimi 30 anni riducendola a fanalino di coda della Regione Campania, nessuno – o quasi – avrà l’onestà intellettuale di ammettere che anche lui ha un po’ di colpa. Interrogativi a cui qualcuno dovrebbe dare una risposta, ma oramai si è fatto tardi e non credo che arriverà stasera. E poi, finalmente, il sonno incombe.
Però una cosa l’ho imparata. D’ora in poi prima di addormentarmi invece di scorrere i social e leggere i post, aprirò un bel libro o al massimo mi farò una camomilla.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Sorpresa all’Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia: “Problemi fisici”

Sorpresa all'Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia e lo annuncia sui social. "GRAZIE A TUTTI PER IL SUPPORTO❤️ PURTROPPO PER...

Nella stessa categoria