Una scissione covata da tempo. Ben prima che Antonio Lo Russo si pentisse e che Miano diventasse una polveriera. Ben prima che i Nappello fossero messi all’angolo ci aveva provato Salvatore Scognamiglio ad incrinare lo strapotere dei ‘capitoni’. Il ras di via Valente sapeva di essere nel mirino del clan Lo Russo e per tale motivo chiese aiuto alla Vanella Grassi. Il ras andò nel centro storico di Secondigliano chiedendo appoggio; il racconto è stato fornito da Rosario Guarino uno dei reggenti del gruppo guidato da Salvatore Petriccione ‘o marenar. ‘Joe Banana’ ha raccontato: «Scognamiglio Salvatore, insieme a Gennaro Palumbo ed al figlio di Ettoruccio Sabatino vennero a parlare con noi della Vinella per fare la scissione dai Lo Russo, in particolare cioè dalla famiglia Lo Russo .. Noi mettemmo invece la pace cioè andammo a parlare con Lelle’ e Salvatore Silvestri per farli riappacificare. Ci sono stati due o tre incontri per questa cosa che io ho vissuto in prima persona».
In un altro passaggio Guarino ha chiarito:«Ho sempre detto a Totoriello di stare attento perché aveva fatto il passo più grande della gamba, si era cioè messo contro i Lo Russo in seguito al pentimento di Salvatore Lo Russo e non voleva più stare a sentire al figlio Antonio Lo Russo. Abbiamo mediato cercando di ricomporre la cosa ma poi gli ho suggerito di allontanarsi, di andarsene fuori ed invece non mi è stato a sentire ed è stato ucciso” . Scognamiglio fu poi ucciso su ordine dello stesso Antonio Lo Russo.