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venerdì, Aprile 19, 2024
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L’orrore sul Vesuvio: benzina sugli animali per appiccare i roghi. «Cani e gatti utilizzati come micce»

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Prosegue senza sosta l’attività della Protezione civile regionale impegnata negli incendi che stanno interessando la Campania e, in particolare, l’area del Vesuvio.
Sono 3 i Canadair del Dipartimento nazionale al momento in azione, mentre gli uomini al lavoro complessivamente tra Ercolano e Ottaviano sono circa 300 tra volontari, personale della Sma Campania, della Protezione civile e dei Vigili del fuoco.
Al momento, la situazione piú complessa si registra nella parte bassa della cinta tra Ercolano e Torre del Greco. Si riscontra invece un miglioramento nell’area dell’osservatorio vesuviano che comunque resta presidiata.

Attivata la Sala operativa mobile che, al momento, è nella zona di Ercolano ma pronta a spostarsi sulla base delle necessità.
In azione, sulle diverse zone della Campania, anche i 5 elicotteri regionali. In particolare, questa mattina, un intervento tempestivo è stato effettuato ad Ischia a Varano località Cretaio dove la situazione è ora sotto controllo e si interviene con squadre a terra.
Attenzione agli Astroni per alcune segnalazioni pervenute e a Positano.
Incendi diffusi anche in provincia di Salerno, in particolare a San Rufo e Avellino, dove è ancora critica la situazione a Montoro.




L’incendio è doloso, esattamente come quelli che nell’ultima settimana si sono susseguiti senza sosta all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio. L’hanno immediatamente appurato i carabinieri forestali che hanno individuato otto inneschi differenti, tutti partiti nello stesso momento, tutti in zone impervie, irraggiungibili. Stavolta, però, chi ha dato fuoco al Vesuvio ha deciso di fare le cose in grande, per rendere impossibile lo spegnimento. Chi ha agito conosce bene quella montagna, s’è inoltrato nei boschi e per rendere più difficile l’intervento dei vigili del fuoco, ha utilizzato animali, probabilmente gatti, povere vittime da sacrificare: cosparsi di benzina e dati alle fiamme, nelle loro disperata e inutile fuga hanno raggiunto la boscaglia più fitta dov’è impossibile intervenire con rapidità quando scoppia un incendio. A riportare l’indiscrezione è Il Mattino.

Il fuoco è partito all’alba, due diversi focolai che a metà giornata si sono uniti generando un fronte di fuoco lungo due chilometri, impossibile da tenere sotto controllo. Le fiamme inizialmente sono partite da una zona compresa fra Ottaviano e Terzigno, poi il vento le ha spostate trascinandole fino alla fascia litoranea, sempre più vicine alle zone abitate. Subito sono scattate le procedure di emergenza: bloccate tutte le vie di accesso al vulcano di Napoli, evacuati ristoranti e abitazioni nei comuni di Ercolano e di Torre del Greco, evacuate anche alcune abitazioni nel comune di Boscoreale.

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