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giovedì, Aprile 18, 2024
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Ex boss rivela: ‘Avevo con me 7 killer’. Il capoclan ‘faceva coppia con un giovane ucciso dagli scissionisti

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Che il ras dei Puccinelli Davide Leone fosse, prima di pentirsi, uno spietato boss era chiaro agli inquirenti. Ma che avesse a disposizione ben quattro coppie di killer è una circostanza, ovviamente da provare, assolutamente nuova. Tra presunti otto assassini di professione c’era anche lui e avrebbe agito, notizia nella notizia, con Mirko Romano: il 27enne di buona famiglia dell’Arenella, legato agli Amato-Pagano, ucciso il 3 dicembre 2012 durante la terza faida di Scampia.
RIVELAZIONE CHOC. Con la consueta premessa che le persone citate devono essere ritenute completamente estranee ai fatti narrati fino a prova contraria, ecco quanto ha messo a verbale Davide Leone. «Avevo a disposizione diversi gruppi di fuoco composti da coppie, ma in caso di necessità il gruppo di fuoco poteva comparsi da più di due persone. Le coppie erano io e Mirko Romano; Salvatore Maggio e Salvatore Sembianza; Francesco Puccinelli di Ciro e Nicola Maggio; Raffaele Ostinato e Pietroluongo». Continuando nell’interrogatorio, il collaboratore di giustizia è passato a raccontare nel dettaglio l’omicidio di Pasquale Grimaldi dell’omonimo gruppo di “mala” di Soccavo, di cui è stato ideatore e organizzatore. L’agguato mortale, secondo il pentito, fu poi eseguito da Salvatore Maggio e Salvatore Sembianza ,con il primo che ha ricevuto dietro le sbarre il provvedimento restrittivo e il secondo che è ricercato proprio per questo. Le dichiarazioni di Davide Leone, se confermate dai necessari e indispensabili riscontri, sono inedite da un punto di vista giornalistico e tirano in ballo come presunto sicario ancora una volta Mirko Romano (mai però arrestato per fatti di sangue, va sottolineato). Un 27enne proveniente da una famiglia composta da persone completamente estranee al mondo della malavita, trovatosi a un certo punto della sua breve vita a contatto con amicizie a rischio. Quando fu ammazzato, secondo gli investigatori da un commando del clan Abete-Abbinante-Notturno-Aprea, in un primo momento si era pensato alla vittima di un incidente stradale, ma l’esame del medico legale accertò che er amorto a causa di un proiettile.
Ilcorpo fu trovato sulla superstrada perimetrale di Melito, sulla rampa di immissione in direzione di Giugliano.

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