In manette l’ultimo dei ‘barbudos’: sparisce il gruppo fondato da Pierino Esposito. La Sanità ora in balìa di due clan

L’arresto di Francesco Spina, cugino di Antonio Genidoni ma soprattutto nipote di Pierino Esposito, sancisce la scomparsa definitiva del gruppo conosciuto con l’appellativo di ‘barbudos’ ossia quel manipolo di giovani spietati che si erano riuniti sotto le figure di Ciro Esposito (o spagnol, figlio di Pierino) e di Antonio Genidoni nella loro lotta contro i Vastarella della Sanità. Proprio l’arresto di Spina segna la fine del gruppo e la vittoria dei due gruppi che si contendono già da mesi il controllo del territorio, i Vastarella delle Fontanelle e i Sequino di via Santa Maria Antesaecula federati con i Savarese dei Cristallini. Il nome di Spina era emerso in diverse intercettazioni telefoniche anche successive alla morte di Ciro Esposito. Addolorata Spina e Vincenza Esposito in un passaggio discussero con Antonio Genidoni delle potenziali cause dell’omicidio del giovane Esposito (figlio di Pietro detto “Pierino”). Le due donne ritenevano che Ciro fosse stato ammazzato a causa di Francesco Spina che «lo aveva mandato a parlare sopra a una tavola a Forcella». Antonio Genidoni invece, escluse tale eventualità, riferendo di avere appreso in carcere che il fratello Ciro aveva partecipato (guidando lo scooter) all’omicidio di Carmine Lepre dell’omonima famiglia del Cavone. Carmine Lepre fu assassinato invia Francesco Saverio Correra il12 settembre 2014. Si era trasferito a Marano da qualche tempo, ma i suoi 57 anni di vita avevano avuto sempre il Cavone come epicentro