Agguato al delfino di Picardi, così il boss del clan Mallardo si vendicò dello sfregio

Dichiarò di essere stato gambizzato per per essersi opposto ad un tentativo di rapina, ma quella versione già all’epoca, parliamo del 2009, non convinse i carabinieri. Dopo 8 anni sono spuntate fuori dichiarazioni che vanno a ricostruire il retroscena dell’agguato ai danni di Domenico Raimondo, personaggio noto nelle cronache locali per le sue frequentazioni nel clan Mallardo. E quella sparatoria nei suoi confronti va ad inquadrarsi proprio nelle frizioni che già all’epoca interessavano la cosca giuglianese.

A raccontare il retroscena è il pentito Giuliano Pirozzi, il quale ricostruisce la vicenda in modo dettagliato. Secondo il collaboratore Raimondo – cugino di un pezzo da novanta del clan – avrebbe fatto parte del gruppo di Patrizio Picardi, tra i reggenti del clan Mallardo:
“Fu sparato, su ordine di Mallardo Feliciano, a causa di contenzioso inerente alcuni affari riguardante un
narcotrafficante attivo in Spagna e Portogallo per diverse compagini camorristiche compresi i Mallardo, i Polverino ed i Villaricchesi. Il narcos
aveva acquistato due appartamenti nel complesso ex liceo De Carlo realizzati da una persona vicina a Feliciano, ma non gli pagò tutta il prezzo degli immobili perché fu arrestato. Il costruttore impose di onorare il pagamento residuo. Per procurarsi la somma necessaria, furono vendute alcune auto del narcos a RAIMONDO Domenico che però parzialmente pagò con assegni post datati. RAIMONDO Domenico, frattanto, rivendette le auto in contanti per cui, allorquando gli assegni post datati tornarono indietro insoluti, egli fu convocato al cospetto di …omissis…a cui rinnovò gli assegni. Anche questi assegni, però, si rivelarono scoperti, per cui fu convocato da MALLARDO Feliciano il quale,
dopo diversi colloqui, decise che RAIMONDO Domenico doveva essere punito per cui incaricò MORACA Gino di effettuare la spedizione punitiva. RAIMONDO Domenico fu ferito. Quando la notizia arrivò a PICARDI Patrizio, questi giurò, vendetta nei confronti di MALLARDO Feliciano”.