Come una piovra. I tentacoli della camorra affogano l’economia di Giugliano, tenendo sotto scacco decine e decine di commercianti. Eppure qualcosa si muove. E’ della settimana scorsa l’arresto di tre esponenti del gruppo delle Palazzine, denunciati da un coraggioso commerciante a cui avevano chiesto il pizzo. Un gesto importante, che ha consentito ai carabinieri di Giugliano di ammanettare tre soggetti, tutt’ora in carcere.
Il commerciante coraggioso non è più solo, la sua decisione potrebbe aver aperto uno squarcio di luce importante nel muro di omertà che purtroppo c’è ancora in città.
E’ di queste ore, infatti, la notizia che anche un altro imprenditore, operante nel settore alimentare, si è presentato presso la Caserma dei Carabinieri di Giugliano per denunciare il racket subito. Anche questa volta a minacciare la vittima sarebbero stati esponenti del gruppo scissionista delle Palazzine, che in prossimità del cosìdetto pizzo di Ferragosto starebbero mettendo a ferro e fuoco diverse attività del territorio. Nonostante minacce verbali, ed in alcuni casi pestaggi, sono però ancora pochissime le vittime che scelgono la strada della giustizia andando a denunciare gli aguzzini. La speranza degli inquirenti è che sempre più persone collaborino per liberare finalmente la città dalla cappa di criminalità che l’affligge.
Racket a Giugliano, un altro imprenditore coraggio denuncia gli estorsori ma in molti scelgono ancora il silenzio
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