Un napoletano di 31 anni, Carlo Marigliano, e’ stato ucciso a Little Rock, in Arkansas.
L’omicidio a colpi di arma da fuoco risale a venerdi’ scorso e le autorita’ stanno indagando per accertare la dinamica dei fatti.
Secondo quanto raccontato dal padre, tassista a Napoli, ai suoi colleghi, il 31enne si era recato in America – la meta era Miami dove lo avrebbero raggiunto anche la moglie e i suoi due figli – per incontrare alcuni parenti. Marigliano è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco mentre era a bordo di un’automobile noleggiata. A Napoli aveva lavorato in una salumeria, poi aveva provato a fare lo stesso lavoro del padre ed ultimamente sembra che facesse l’agente di commercio.
I tassisti napoletani stanno avviando una raccolta fondi per consentire alla famiglia il rientro della salma in Italia.
Con i suoi 70 seguaci su YouTube non può di certo essere definito una star. Ma Ciro Marigliano, il papà del 31enne ucciso negli Stati Uniti, è un personaggio noto tra i tassisti della cooperativa Consortaxi di Napoli per cui lavora. Un giocherellone. Si diverte a girare video in compagnia dei turisti che scarrozza per le strade della città. Ce n’è, per esempio, uno in cui intona funiculù funiculà insieme a una comitiva di viaggiatori asiatici.
Ma il suo cavallo di battaglia è lo scherzo del «gatto napoletano». Riproduce il miagolio di un felino domestico grazie a un registratore ben nascosto e blocca le persone: «aiutatemi a recuperarlo», l’appello. Finge che il gatto si trovi ovunque: tra le casse di frutta, sopra un albero e soprattutto sotto la carrozzerria del suo fidato taxi. Ci cascano in tanti: alla stazione centrale, al molo Beverello, a Pompei. Quando svela il trucco, gli applausi. Una goliardata ricorrente in decine di filmati, girati da Ciro e postati sulla piattaforma dedicata alla condivisione dei video. Risate che hanno fatto conquistare al tassista la simpatia dei colleghi. In tanti in queste ore stanno condividendo decine di messaggi di solidarietà per il suo lutto, su YouTube e Facebook. «Siamo molto dispiaciuti per la perdita», dice al Mattino un addetto di Consortaxi raggiunto al telefono. «Ciro ha davvero un cuore d’oro».