«EMPASSE POLITICA». E’ IL TERZO CONSIGLIO COMUNALE DESERTO IN UN MESE

28 novembre 2006 ore 18.30 la storia si ripete, ormai sembra quasi banale raccontare trame già conosciute. Consiglio comunale, ancora una volta mancanza del numero legale, solo che stavolta nonostante le importanti questioni all’ordine del giorno, nonché la presenza di due consiglieri dell’opposizione, la maggioranza stessa, proprio quella parte definita vicina al sindaco Taglialatela, diserta l’aula, ma allora a che gioco giochiamo? Si perchè stavolta l’immobilismo politico potrebbe avere gravi conseguenze, ma qualcuno non ha ritenuto importante discutere un problema senza colore politico, senza ideali ne di destra ne di sinistra ma si trattava del Piano Sanitario Regionale, bisognava votare una proposta di emendamento necessario affinché si potesse evitare il declassamento dell’Ospedale San Giuliano, che secondo la giunta Bassolino, il nosocomio giuglianese nonostante serva quasi mezzo milione di utenti, dovrebbe essere tra quelle strutture sulle quali stanziare meno fondi. Perfino il sindaco di Marano Salvatore Perrotta ha offerto tutto il sostegno possibile per evitare il declassamento, ma i consiglieri di maggioranza di Giugliano disertando l’aula hanno risposto “no grazie”. E allora se c’era un motivo così valido per essere presente, tanto da sensibilizzare anche chi da tempo non condivide più il percorso politico di Taglialatela, per quale motivo la “corrente politica” più vicina al sindaco non si e’ presentata? Perché Il gruppo misto e una parte della margherita erano seduti lì, al loro posto? Qualcuno forse aveva paura di affrontare altri provvedimenti ben più “interessanti”? E’ gia accaduto altre volte in passato, vedi quanti consigli comunali “desterti” dalla maggioranza stessa, questo è il terzo consiglio comunale in un mese che non viene celebrato per “mancanza del numero legale”. Tanti dubbi e poche certezze, proprio come questa amministrazione che vede il sindaco una volta ostaggio della sua stessa maggioranza e l’altra volta mattatore, ai danni di una città, nostro malgrado, sempre più “malata terminale”.